Il titolo del loro secondo disco prende il nome dal poemetto epico-parodico attribuito ad Omero Batracomiomachia, ovvero “La guerra dei topi e delle rane”; ed è proprio seguendo questo filone satirico che la band teatina Vie delle Indecisioni ci racconta, in modo ironico e scherzoso, i drammi e le battaglie della vita quotidiana.
Concept-album autoprodotto uscito lo scorso 20 novembre, Batracomiomachia si colloca a metà tra la musica cantautorale italiana e la cultura indie. Sarebbe però riduttivo scagliarlo nel grande calderone della musica indipendente italiana, etichetta ormai sommaria e assolutamente priva di identità. Le 11 tracce del disco hanno tutte personalità e stile propri, caratterizzate da un tono irriverente e mai svenevole, anche quando si parla di amore.
Batracomiomachia: storia di ordinarie (e inutili) battaglie quotidiane
Vent’anni ci racconta il difficile passaggio dall’adolescenza all’età della maturità, il conflitto interiore che si prova in quelle fase intermedia dove ci si sente “troppo vecchi per ridere di gusto” ma ancora “non pronti a dare un giudizio”; quando è necessario chiudere a chiave le bravate in una stanza e liberarsi dalla dipendenza dell’adolescenza.
Bratracomiomachia, title-track in collaborazione con Mattia Stirpe (cantante de Le Strade del Mediterraneo), mette in scena una vera e propria battaglia interiore, una guerra “contro ogni mia convinzione”, “contro il mondo”, “contro me stesso e contro voi”; un conflitto bonariamente “ridicolo” per la sua sterilità, inutile esattamente come la guerra tra rane e topi.
Memorie rappresenta il vano tentativo di eliminare i pensieri fastidiosi che affollano la nostra mente. È una guerra dichiarata ai ricordi: dalle litigate dei genitori, agli errori commessi, ai finti amori finiti male. L’inconcludente sforzo di “fottere il cervello e ricordare solo ciò che è bello”.
In Aquiloni, brano conclusivo del disco che vede la partecipazione di Mattia De Iure (leader de I Giorni dell’Assenzio), emerge la consapevolezza di una generale condizione di solitudine, sia che si rimanga in casa sia che si scelga di uscire; ma non vi è dramma in questa presa di coscienza: anche nel tumulto interiore si può trovare la propria dimensione di pace perché in fondo “son musica anche i tuoni”.
Per quanto non si possa parlare di un’assoluta ventata di novità, i Vie delle Indecisioni ci consegnano una loro personale visione del mondo, ironica, bonariamente cinica e dissacrante e, a tratti, irrazionale. A livello melodico, il disco risulta gradevole e ritmato, dalle influenze molteplici che spaziano dal pop, alla musica d’autore italiana fino alle sonorità tipicamente ska.
Aquiloni, terzo estratto di Batracomiomachia