Nel 2017 ci siamo gustati i live e fatto raccontare da alcuni partecipanti il Tutto Molto Bello, quest’anno però, abbiamo deciso di godercelo in pieno attraverso gli occhi e le orecchie di Antonio e Niside.
Tutto Molto Bello 2018 – Si è conclusa da poche ore l’ottava edizione del primo torneo di calcetto per etichette discografiche indipendenti. In campo musicisti ma soprattutto addetti ai lavori.
In palio oltre a gloria e fama eterna, la mai così bramata Coppa Piacentina, “rigorosamente senza glutine” ci tengono a precisare.
Una cosa è certa, il torneo che Sfera Cubica, Modernista e Locomotiv Club hanno deciso di far scendere in campo quest’anno ha avuto i numeri delle grandi occasioni: 63 partite, 20 live, 2 dj-set e ben 3 incontri e work-shop, il tutto contornato da un’ottima area food&beverage all’interno di quello che ormai si conferma sempre più uno dei maggiori punti di riferimento dell’intrattenimento sportivo, musicale e culturale a Bologna, il parco del Dopolavoro Ferroviario.
Day 1
Se per vedere le prime azioni di gioco ci è toccato aspettare il primo pomeriggio di sabato 15, come ogni rassegna calcistica di livello, anche il torneo del Tutto Molto Bello 2018 prevede quella che è una vera e propria cerimonia d’inizio e lo fa sabato 14 nella cornice dell’Arena Puccini con la prima delle 3 serate di musica dal vivo.
Sul palco Coma Cose e Myss Keta ma il calcio d’inizio è spettato ai Suvari di Luca De Santis, è bastato poco per capire che i ragazzi sentivano e meritavano il ruolo affidatogli. “Un insieme di rock ed elettronica quello che si è visto sul palco, i richiami sono quelli della scena del Madchester e le loro melodie hanno tinte cupe e si muovono su ritmi veloci e ben scanditi da una batteria elettronica che ti impedisce letteralmente di rimanere fermo.” Il loro set è volato via in un attimo e dopo un rapido cambio palco, quello che di fatto è stato l’ultimo momento d’innocenza della serata, ci siamo ritrovati davanti la vera top player della serata: Myss Keta.
Certi che l’organizzazione abbia pensato di ingaggiarla come conseguenza naturale della scelta del pibe de oro come padrino dell’evento, vederla salire sul palco col suo Burqa di Gucci, accompagnata da quello che è stato definito da molti nel pubblico come un vero corpo di s-ballo, vale la serata.
La rapper tutta casa e keta non ha peli sulla lingua – e se ce li ha non sono suoi (semi-cit.) – e non delude le aspettative: il suo è stato un live provocatorio, estremo e tutto da ballare, nel quale ha trovato anche il tempo di presentare in anteprima assoluta solo per il pubblico di Bologna il suo ultimo lavoro, un riadattamento di E la luna bussò , omaggio a Loredana Bertè, suo modello di vita e figura ispiratrice come dichiarato più volte dalla cantante.
Ancora increduli per quanto visto e consapevoli che saremmo ritornati a casa diversi, ci siamo goduti anche l’ultimo live della serata inaugurale, ovvero quello dei Coma_Cose. Siamo passati da una Milano tutta sushi e coca a quella delle passeggiate un po’ malinconiche lungo ai Navigli, delle birre da 66 bevute sgranando pensieri come fossero rosari e parlando delle piccole cose che contano. Il canto salito dal pubblico è riuscito a sovrastare anche quello degli artisti sul palco che per ringraziare l’affetto ricevuto oltre a qualche bis, si sono fermati a chiacchierare con i fans più stretti giunti li solo per loro.
Terminati i live all’Arena Puccini, la serata è continuata al Locomotiv Club con il Tutto Molto Party.
L’Austriaca Mavi Phoenix è stata la prima dei tre “artisti guest” del Primavera Sound Festival, le sue melodie sono fatte di suoni che spaziano dal pop più elettronico alla dance, alla trap (causa anche un massivo uso dell’auto-tune) e al moderno R & B. Dopo di lei è toccato all’eccentrico dj, produttore e polistrumentista italo-canadese, Bruno Belissimo, raccogliere la scia di vibrazioni positive lasciata di Mavi Phoenix e continuare a far ballare tutti gli accorsi al Locomotiv Club. I richiami alla disco dance anni ’70 sono evidenti ma la chiave d’interpretazione è tutta personale e passa per le corde slappate di un basso elettrico e una console da cui escono fuori solo suoni ipnotici che, per un attimo, ci danno l’impressione di ritrovarci davanti i primi Hot Chip ma sotto steroidi, tanti.
A chiudere la prima serata del Tutto Molto Bello il dj-set di Miss Schneider & Discunt.
Day 2
Col secondo giorno si è entrato nel vivo del Tutto Molto Bello. La tensione dei partecipanti palpabile con mano, il livello altissimo e la chiarezza sin da subito che nessuno dei partecipanti fosse li con l’intenzione di uscirne a testa bassa.
Il caldo non ha facilitato i riscaldamenti a bordo campo, le strategie di gioco sussurrate tra compagni suonano più o meno probabili, sicuramente molto di più di chi ha deciso di affidarsi nel pre-partita ad una sola preparazione atletica al sapore di luppolo. Le suadenti voci di Francesco Locane e Michele Orvieti, in diretta radiofonica per Daevid, la radio di Trovarobato, sono state la cronaca puntuale ed impeccabile di questo evento. Nella postazione diametralmente opposta invece un’ autombulanza rasserenava gli animi e le preoccupazione di chi, alla manifestazione, è arrivato con la tenuta fisica del paninaro in ferie.
Pochi minuti dopo le ore 14:00 il primo fischio dell’arbitro: è iniziata ufficialmente l’ottava edizione del torneo di calcetto più indipendente al mondo. Le squadre appartenenti ai primi 4 gironi hanno iniziato a schierarsi e mentre sul Campo 2 Bomba Dischi si autoproclamava già campione battendo La Clinica Dischi e portando a casa i primi 3 punti della giornata, sul Campo 1 la UNHIP Record omaggiava il portierone Renè Higuita indossando coraggiosamente (viste le temperature registrate durante la giornata) vistose parrucche che richiamavano la famosa acconciatura dell’estremo difensore colombiano, richiamo che non ha però portato a nessuna clamorosa papera per il loro portiere, bensì a 3 vittorie consecutive che hanno permesso alla formazione Emiliana di qualificarsi agli ottavi di finale in programma per il giorno successivo con apparente facilità insieme alla formazione di AIRC Music is Life.
Sul Campo 3 il Collettivo HMCF iniziava il devastante cammino che li porterà più in là al successo finale nella competizione e lo faceva rifilando un poker alla selezione Garrincha Star All-Stars, 5 gol a OTR Live e ben 7 reti ai ragazzi di Oh! Dear Rangers, piazzandosi così in testa al girone Flachi, seguiti a ruota dal team Garrincha che pur soffrendo terribilmente, grazie anche alla spinta di Cimini è riuscita ugualmente a guadagnarsi un posto negli ottavi.
La prima tornata di incontri si è chiusa sul Campo 4 dove Ikebana Records riesce nell’impresa di salutare con una manita la formazione di Manita Dischi e piazzarsi al primo posto nel girone, secondo posto per l’ottima Soundreef che molto probabilemente grazie alle royalties è riuscita ad mettere le mani su un comparto tecnico di tutto rispetto.
Intanto sono passate da poco le 16:00 e mentre le partite dei primi 4 gironi volgono al termine, a pochi metri di distanza dai campi di gioco, nello spiazzale antistante il Kinotto Bar, i volumi della telecronaca si abbassavano per lasciare che le voci e le melodie della Cantera di Tutto Molto Bello potesse prendere il sopravvento. Se la cantera nel linguaggio sportivo indica il vivaio e le scuole giovanili gestite dalle società sportive, qui al Tutto Molto Bello non poteva che presentarsi come una vetrina per molti artisti emergenti della scena Indie italiana.
C’ha pensato il calabrese Montone ad aprire le danze col suo cantautorato e la sua chitarra, proponendo tra i vari pezzi anche la sua hit nonché suo primo singolo Portami al mare. Spazio anche per Samuele Torrigiani, in arte Postino, che ha presentato i brani del suo disco d’esordio Latte di Soia raccontandoci in modo un po’ malinconico quelli che sono i frammenti di vita, le riflessioni e i sogni di uno studente universitario in cui un po’ tutti potranno rispecchiarsi. Arriva anche il momento di Caroline, in arte CRLN, cantautrice marchigiana delicata come poche riuscita nell’intento di emozionare e mettere tutti d’accordo con il suo soul elettronico dai ritmi downtempo. Riesce anche nell’impresa del duetto con Dutch Nazari, giovane penna emergente suo partner nel singolo Da Capo e al momento di lasciare il palco della Cantera è quasi in imbarazzo davanti a chi conosceva e cantava già a memoria i testi delle sue canzoni, un chiaro segnale che nel nostro immaginario la proiettano già sui palchi più importanti della penisola. Conclude questo primo round della Cantera di Tutto Molto Bello Ainé, giovanissimo anche lui ma con un’esperienza alle spalle notevole che gli permette di mescolare con facilità pop, soul e hip hop dando vita ad un sound unico e coinvolgente, un vero e proprio talento che non manca di stupire anche per le notevoli doti da chitarrista oltre che per la sua voce. In assoluto una delle maggiori rivelazioni di questo Festival.
Sui campi di gioco intanto sono ripresi gli incontri e le squadre degli altri 4 gironi hanno iniziato il loro percorso nella competizione. Il Campo 1 ha visto affermarsi le formazioni di Trovarobato e SISMA MVMNT, qualificate superando di misura To Lose la Track e Dischi Sotterranei, che ha visto finire il torneo con l’infortunio del proprio portiere Franzutti in forza dai fratelli padovani Moplen, mentre sul Campo 2 gli spagnoli campioni in carica del Primavera Sound FC asfaltano la concorrenza classificandosi al primo posto nel girone seguiti dalla compagine di Bomba Dischi. Il Campo 3, alle prese col girone Carrozzieri, ha permesso al team Libellula e Promoter No Stars di qualificarsi per la fase successiva mentre sul Campo 4 La Fabbrica e Woodworm sono riuscite a superare la concorrenza di Lebowski Music Network e di Dischi Soviet Studio. Si completa così il quadro delle sedici qualificate che le vede così appaiate nella giornata di Domenica 16 Settembre:
Terminato il primo giorno di incontri, messi da parte borsoni e parastinchi e recuperati i sali minerali col giusto quantitativo di birrette, complice anche un ingresso Up To You per il secondo appuntamento di live all’Arena Puccini, il parco del DLF si è ritrovato invaso da centinaia di ragazzi, tutti in fila per assistere in ordine ai live di Belako, Tubax, I Camillas e Pop X, o Pop-per come lo chiamano in tanti. Quattro appuntamenti che rispecchiano l’eterogeneità del panorama indie non solo italiano ma anche internazionale.
Gli spagnoli Belako, presentati dal Primavera Sound Festival, col loro post-punk veloce e graffiato hanno alzato da subito il ritmo della serata e permesso a qualcuno di sfogare non poche frustazioni derivata dalle partite appena concluse concedendo al pubblico momenti di pogo totale. I Tubax vivono in un altro pianeta, probabilmente 2000 anni avanti rispetto ai giorni nostri e lo mettono in chiaro da subito presentando un sound funk che non strizza semplicemente l’occhio ma limona duro col progressive più marcato, senza tralasciare forti connotazioni noise ed elettroniche. Chiudono la serata il folle live degli Camillas e i Pop X.
Il Tutto Molto Party, per noi ormai in versione Tutto Molto Brillo, chiude al Locomotiv Club anche questa seconda giornata densa di eventi con la trap dello spagnolo Yung Beef e il dj-set di Bargeman aka B47 dai toni decisamente old school, un viaggio a ritroso nell’Hip hop e nell’R & B che ci ha permesso di ballare per ancora qualche ora sulle note di Dr. Dre, Tupac, Missy Elliot, De la Soul, Busta Rhymes e altri mostri sacri della scena black americana.
Day 3
Il terzo ed ultimo giorno di questo Tutto Molto Bello inizia leggermente più tardi rispetto alla giornata di sabato ma ci presenta da subito un programma ancora più denso e ricco di eventi che vede affiancare alla già avviata Cantera presso il Kinotto Bar e alle fasi eliminatorie del torneo di calcetto più pazzo del mondo, in fase di svolgimento sui Campi 1 e 2 del DLF, una serie di incontri e dibattiti tenuti all’interno del Baumhaus 25/2 organizzati dall’Associazione No Profit Indie Pride. La tavola rotonda Indie Pride-Indipendenti contro l’omofobia dà il via a questi appuntamenti e ci pone dinnanzi una realtà che fino a poco fa molti di noi non conoscevano. Il loro scopo: debellare o comunque sensibilizzare fortemente sulle tematiche dell’omotransfobia, del bullismo e del sessismo attraverso la musica.
Nel corso di questa rassegna hanno cercato di farlo anche partecipando al torneo, presentando la squadra sicuramente più colorata ed eterogenea e poco importa se non sono riusciti a portare a casa nemmeno il punto della gloria, il loro tifo incondizionato, la voglia di divertirsi e la forza d’animo dimostrata in campo li rende i vincitori morali assoluti della competizione. Gli altri due appuntamenti della rassegna culturale al Baumhaus 25/2 ci accompagnano invece alla presentazione del fumetto Biliardino, edito BAO Publishing, di Alessio Spataro e la proiezione del documentario realizzato da KeepOn #inviaggioconharry.
Al via anche la seconda e ultima giornata per la Cantera di Tutto Molto Bello che vede esibirsi nel primo pomeriggio l’emiliano Franek Windy, l’uomo del popolo, il cantautore di chi non ha voce, che tra una Mobike parcheggiata alle spalle e una serie di palloni che rischiano di colpirlo in pieno non ha mancato di farci sorridere col suo linguaggio punk e i suoi testi apparentemente superficiali. B. puntato la seconda realtà emergente della giornata. Forte di molte collaborazioni con la scena Indie Romana (Carl Brave su tutti), il suo Dream Pop ci ha raccontato di lei, della sua vita e dei suoi piccoli disastri emotivi.
La solista e polistrumentista Simona Norato continua la rassegna emergente e tra loop station, chitarre, synth, tastiere e percussioni ci ha raccontato di lotte e donne fortissime, “orde di brave bimbe” come le definisce lei. Grinta e carattere da vendere per un’artista che da sola ti dà l’impressione di ascoltare un’intera band alle prese con intrecci ritmici non comuni e a noi è piaciuta tanto. Chiude questa edizione della Cantera Fadi, cantatutore italo-nigeriano trapiantato in Romagna dal tombro vocale profondo e unico.
Non ci resta che concentrarci sulle fasi eliminatorie del torneo ora e mentre ci lasciavamo intrattenere dalle note della Cantera e i dibattiti del Baumhaus, la partite sono andate avanti arricchendosi di quella carica agonistica che è un po’ mancata nella prima giornata di incontri. Senza rendercene nemmeno conto siamo giunti alle semifinali e mentre Primavera Sound FC e il Collettivo HMCF staccavano il loro pass per la finale, l’area antistante il campo della finale si era ormai saturata di artisti, musicisti (tra il pubblico anche Lodo Guenzi, Willy Peyote e Frah Quintale) e non pronti a celebrare il vincitore di quest’ottava edizione del Tutto Molto Bello.
La coppa ritorna in Italia, precisamente a Bologna e lo fa grazie al Collettivo HMCF che con un sonoro 6 -3 e un pallonetto degno del miglior Pupone a chiudere i conti, riportano in patria l’insaccato più desiderato dell’ultimo decennio e decretano la fine di questo torneo che si spegne con l’ultima serata di live all’Arena Puccini, entrambi rigorosamente mascherati: da coniglio nel caso di Maks Bunny & Uncle Michael, in apertura Mezzosangue, all’unico passamontagna d’Italia che non mette paura ma emoziona e ci ricorda che in questa invasione pestilenziale di trapper qualcosa è rimasto intatto e non sarà la moda del momento a spazzarla via.
di Antonio Ferraro foto Niside Panebianco