Gli Stunt Pilots, dopo aver conquistato il secondo posto ad X-Factor 2023, si mettono in gioco nei club di Roma e Milano.
Diciamoci la verità: gli artisti che prima non sono nessuno (o sono qualcuno solo per pochi adepti) e che dopo aver dominato un talent show televisivo diventano “famosi” destano sempre una certa attenzione.
I talent televisivi oltre a fare spettacolo, servono anche a lanciare o rilanciare nuova musica e con lei le carriere di chi vi partecipa.
Ci sono passati tutti e tutte. Alcuni caduti nel dimenticatoio (senza fare nomi, la storia ne è piena) e altri che invece alla fine riescono a emergere.
Le regole dell’industria musicale contemporanea sono molto semplici e per un’artista che esce da un talent le strade sono due: o si chiude in sala di incisione e sforna un disco nuovo di zecca cercando di sfruttare quanto appreso durante la kermesse televisiva o si butta a capofitto in un tour.
L’obiettivo principale è solo uno: non farsi dimenticare e sfruttare l’hype.
Negli anni ho provato a seguire diversi artisti post X Factor: Maneskin, Mutonia, Little Piece of Marmelade, Tropea, Santi Francesi (che domani saliranno sul prestigioso palco di Sanremo), ma anche Davide Shorty e i Daiana Lou. Probabilmente ne ho visti in giro anche altri, ma se ora non mi vengono in mente significa che sono caduti anche nel mio di dimenticatoio.
Ad ogni modo non potevo farmi scappare l’occasione di vedere dal vivo la band che più mi ha colpito durante X-Factor 2023: gli Stunt Pilots.
Gli Stunt hanno fatto qualcosa di alternativo rispetto alle due regole di cui sopra: solo un paio di date (poi diventate tre) nei club di Milano e Roma, per ora. Come per dire: “Ci siamo ancora dopo X-Factor, ma non vogliamo bruciarci subito con un tour infernale o sparire completamente dai radar per chiuderci in sala prove”.
Funziona? Funzionerà? Anche Matteo Alieno ha fatto qualcosa di simile e forse è presto per dire se è una strategia efficace.
Giovedì scorso al Monk c’era un pubblico composito fatto di bambini e bambine, adolescenti, millennials e boomer spaesati. C’erano anche i vecchi compagni di talent: Matteo Alieno, Angelica e Il Solito Dandy. Gli Stunt hanno fatto quello che il pubblico aspettava: hanno suonato principalmente i pezzi portati ad X-Factor con pochissime variazioni sugli arrangiamenti.
Insomma, hanno portato nel club quello che hanno fatto sul palco dell’Allianz Cloud di Milano. Tutto molto bello, entusiasmante ed esplosivo. Ci sta, ma mi aspettavo qualcosa di più.
La sorpresa è stata che ad aprire il loro live e scaldare il Monk c’erano SWIM. SØUL, Juice Judah e Rubino tre artisti davvero notevoli: mi è venuta voglia di seguire concerti tutti loro e magari smettere di avere alte aspettative per gli artisti che escono da X-Factor.
Per ora mettiamo in pausa il giudizio sugli Stunt Pilots e aspettiamo un disco e un tour che porti in giro tutta (e magari solo) la loro musica.
foto di Giulio Paravani