In A State of Flux Festival 2020. L’onda dello shoegaze italiano travolge tutto.
Nuova edizione del In A State of Flux Festival, che in questo scorcio di 2020 si sdoppia e prima di concedere il tris in quel di Torino a fine mese, ci offre una doppia serata al Mikasa di Bologna venerdì 17 gennaio e alla Limonaia di Fucecchio il 18.
Quattro band che sono tra le tante rappresentanti di un genere che in Italia, almeno tra gli artisti, sta prendendo sempre più piede.
A Bologna aprono con il loro indie rock vigoroso gli Elizabeth The Second e nonostante l’influenza di Ben non si risparmiano, anzi offrono un set potente e ricco di spasmi nervosi con brani tirati e sentiti.
Quello che invece offrono i We Melt Chocolate è puro dream pop visionario e colorato, corroborato da chitarre liquide, basso pomposo e ritmiche che creano il giusto supporto alla sognante, bambinesca ed eterea voce di Vanessa, che gioca con le note arrampicandosi sulla cima di una montagna blu e cangiante.
Dopo gli Stella Diana, arrivano i Clustersun ormai una delle realtà più maestose dello shoegaze italiano e non. Offrono un concentrato di muri acidi, compatti, serrati e mai aperti a pause. Si divertono e si vede e tengono incollato il pubblico rovsciando su di esso caterve di delay e vibrati noise dei più puri.
Doppia serata con ottima affluenza e alla fine cosa resta? Resta la consapevolezza che grazie alle bands stesse, all’organizzatore Davide Depolo, vera mente dell’In A State of Flux Festival, al supporto di Shoegaze Blog, dei locali e degli addetti ai lavori, il pubblico sta pian piano comprendendo che questo settore della musica indipendente italiana ha tantissimo da offrire in termini di arte e competenza organizzativa.