Seconda edizione col botto per il BeColor, il super festival nato dal gemellaggio tra Color Fest e Be Alternative Festival.
Quanto è stato bello perdersi in questo incantesimo ce lo hanno raccontato Fabrizio Cariati, direttore artistico del Be Alternative Festival e Mirko Perri, promoter e direttore artistico del Color Fest.
Due associazioni, due festival, due territori ai margini dei grandi eventi musicali. Questo il punto di partenza. Ma “L’unione fa la forza” diceva un vecchio detto. E di questo detto le associazioni “Che cosa sono le nuvole” e “Be Alternative” hanno deciso di fare tesoro.
È nato così BeColor, il super festival calabrese che, dallo scorso anno, porta nel Sud Italia grandi nomi dell’alternative italiano e internazionale. Tutto è iniziato nella primavera del 2023, quando gli staff del Color Fest e Be Alternative Festival hanno annunciato la nascita di un evento che era, già nelle intenzioni, rivoluzionario.
La prima giornata della seconda edizione, sabato 3 agosto 2024
Il BeColor è un evento che nasce sin da subito con l’intento di coniugare musica e natura, facendo immergere il pubblico in due scenari mozzafiato. Il Festival si svolge, infatti, in due location d’eccezione: le montagne della Sila e le colline dell’Istmo calabrese. La prima tappa di questa seconda edizione ha avuto luogo sulle rive del lago Cecita, nei pressi della caratteristica chiesetta di San Lorenzo.
Qui, lo scorso 3 agosto, si sono susseguiti i live di tre mostri sacri dell’alternative internazionale: Marlene Kuntz, Motorpsycho e Kula Shaker. E scusate se è poco.
I tre live d’eccezione sono stati introdotti dalla folksinger Her Skin e inframezzati dal DJ Set del redivivo Partizan, ossia Robert Eno e Fabio Nirta, una coppia che ha fatto, e continua a fare, la storia della musica dal vivo in Calabria prima e lungo l’intera penisola poi.
A parte i Marlene Kuntz, che della Calabria sono ormai graditi e frequenti ospiti, band del calibro dei norvegesi Motorpsycho e dei Kula Shaker non si erano mai viste a queste latitudini.
La seconda giornata, venerdì 16 agosto 2024
Stessa identica cosa dicasi per la seconda tappa del Festival, svoltasi il 16 agosto presso l’Agriturismo Costantino a Maida, in provincia di Catanzaro. Ospiti d’onore sono stati in quel caso gli Editors, un nome che solo fino a pochi mesi fa sarebbe stato impossibile immaginare di poter vedere in Calabria. Accanto a loro, immersi tra uliveti e macchia mediterranea, sono andati in scena Any Other, progetto principale di Adele Altro, il possente post-punk bolognese dei Leatherette e l’electro-pop del duo tutto al femminile delle Trust the Mask.
Musica e promozione del territorio
Sullo sfondo due tramonti mozzafiato: il primo sul lago Cecita, il secondo sul mar Tirreno, che dall’Agriturismo Costantino (situato proprio al centro del punto più stretto d’Italia) è possibile allungare lo sguardo dalle colline circostanti fino al mare. Due giornate che hanno puntato sulla internazionalizzazione delle proposte creando un’attesa e una celebrazione che è stata a tutti gli effetti una vera e propria festa per gli appassionati di una regione intera.
Ma ad essere presenti sono stati anche molti spettatori provenienti da fuori Calabria, che hanno particolarmente apprezzato non solo i live, ma anche le attività collaterali della seconda edizione del Festival, primi fra tutti i percorsi eno-gastronomici a km 0.
Un evento unico come il BeColor viene incontro alla fame di musica di tanti appassionati, costretti, da sempre, a fare centinaia, se non migliaia di chilometri, per assistere ai live dei loro beniamini, soprattutto stranieri. E riesce a scardinare finalmente un cliché che vuole i luoghi del Sud Italia perennemente assenti nei calendari dei grandi eventi musicali, e non solo di musica alternativa.
Un territorio che ha, invece, fame di tutto questo e che ha risposto alla grande a questa due giorni che qui sa di Storia.
L’intervista
Del super festival, ma anche di tanto altro, abbiamo parlato con i già citati Fabrizio Cariati e Mirko Perri.
L. C. – Carissimi, direi di iniziare raccontando ai nostri lettori quand’è che avete deciso di unire le forze. Mirko, lo chiedo a te: c’è stato un momento o un evento in particolare che vi ha fatto prendere la decisione di far nascere BeColor?
M. P. – Si, in realtà è stata proprio una mia idea. Dopo anni di conoscenza con i ragazzi di Cosenza ho pensato che per alzare ancora il livello delle produzioni potevano collaborare. L’idea è che insieme si può fare di più, ed avere un partner come Be Alternative era una strada già scritta, per scopi e per l’idea di cultura che abbiamo in comune e che entrambi abbiamo cercato di portare avanti negli anni nella nostra regione.
L. C. – Mi sembra di capire che l’idea del BeColor sia anche quella di promuovere un territorio. Cosa ha determinato la scelta delle due sedi dei live?
F. C. – La scelta delle due sedi è stata pensata innanzitutto per offrire al pubblico la possibilità di assistere ai concerti di BeColor all’interno di location esclusive, in due diverse latitudini della nostra regione. La prima è sull’altopiano della Sila, sulle rive del Lago Cecita nel territorio di Camigliatello Silano. La seconda è, invece, un accogliente agriturismo sulle colline di Maida, un luogo immerso nel verde e a pochi minuti dal mare. Ovviamente il pubblico, partecipando agli eventi, ha anche modo di conoscere questi due territori che offrono diverse attrazioni turistiche. Le due location sono da anni sede del Be Alternative Festival e del Color Fest, i due festival che hanno dato vita al progetto BeColor, quindi ci sembrava giusto che venissero interessate entrambe dai concerti organizzati insieme.
L. C. – Insomma, ci troviamo davanti ad una doppia attrazione. La prima immagino sia sicuramente quella di provare ad attrarre, con i nomi giusti, coloro che sono già al Sud in vacanza. Ma c’è anche, sempre più forte, l’idea di provare a portare in Calabria spettatori dalle altre regioni del Centro-Sud, e non solo, creando una sorta di nuova attrazione turistica. Confermate?
F. C. – Si confermo e sottoscrivo. Grazie alle importanti scelte artistiche internazionali ed alla bellezza dei contesti in cui si svolgono i concerti, è sempre più numeroso il pubblico proveniente da fuori regione, in tanti dal Centro Sud, è vero, ma anche dal Centro Nord. Quest’anno abbiamo avuto comitive che si sono spostate, ad esempio, da Bergamo e da Bologna per partecipare a BeColor e approfittarne per fare una vacanza in Calabria, dove molti non erano mai stati.
L. C. – Qual è invece l’idea alla base di BeColor rispetto alle scelte artistiche?
F. C. – Su tutte la ricercatezza dei suoni, la qualità musicale, la storicità dei progetti musicali. Abbiamo scelto di rischiare anche proponendo progetti musicali più vicini ad un pubblico di “nicchia”, uscendo dalla logica mainstream, ed è stata una scelta vincente. In generale avere questo tipo di artisti in Calabria non è facile, è un lavoro lungo ed estenuante, ma siamo felicissimi di averlo fatto e speriamo di riuscire a rifarlo anche nei prossimi anni.
Qualche info in più sul Be Alternative Festival
L. C. – Fabrizio, veniamo un attimo anche alla programmazione del Be Alternative Festival, che è già di per sé una sorta di festival itinerante e che si è, anche questo, concluso da poco. A parte il grande successo di Calcutta e della coppia Di Martino/Colapesce, quali sono stati gli altri eventi più apprezzati dal vostro pubblico?
F. C. – Sì il Be Alternative Festival ha una programmazione organizzata in più appuntamenti in diverse location, a partire dal mese di giugno fino ad arrivare ad agosto. Direi che tutte le scelte artistiche di quest’anno ci hanno dato grande soddisfazione in termini di partecipazione da parte del pubblico. Iniziando dai concerti di giugno che si sono svolti presso il Parco Fluviale di Rende: Venerus, Serena Brancale, Malvax, Matsumoto Zoku Band. Passando per quelli del mese di luglio nel centro storico di Cosenza, con Queen of Saba ed appunto il grande successo di Calcutta.
E poi ancora i concerti all’interno della Riserva dei Giganti della Sila, con Cryn Day Care Choir e Michele Nunnari. Per finire alla due giorni di concerti sul lago a Camigliatello Silano, che è stata fantastica. Oltre agli artisti ospitati come BeColor il 3 agosto, il giorno seguente abbiamo ospitato Colapesce Dimartino, Marco Castello, Timber Timbre, Cami Laye Okun Dj Set. Tutte grandi esibizioni che hanno catturato il foltissimo pubblico. Concludere poi con il live degli Editors, per il secondo appuntamento di BeColor, è stata la ciliegina sulla torta. Siamo molto contenti di questa edizione 2024. Come Be Alternative Festival, in verità, abbiamo anche un altro appuntamento, sempre in Sila, il 15 Settembre. Si tratterà di un viaggio sul treno storico della Sila a cui farà seguito, all’arrivo in stazione, il concerto della giovane cantautrice cosentina Paola Pizzino. E naturalmente vi aspettiamo!
L.C. – Speriamo allora di poterci essere! Grazie Fabrizio! Ti chiedo però, anche, se state già pensando al BeColor 2025?
F. C. – Si ovviamente ci stiamo già pensando, anzi credo che a breve inizieremo a lavorarci su, raccogliendo un po’ di idee e sondando il terreno qui e lì. Giusto il tempo di riposarci un po’ [come stra-meritate n.d.r.).
L. C. – Mirko, a te invece chiedo che rapporti ci sono, se ci sono, con gli altri festival estivi del Sud Italia?
M. P. – C’è un ottimo rapporto. Un rapporto prima di tutto di grande rispetto e collaborazione. Sappiamo bene quanto sia difficile per tutti portare avanti i nostri progetti, ed ogni festival è indispensabile. Ognuno ha la sua storia ed il suo percorso, ma sono tutti preziosi per un movimento più generale che negli ultimi anni va crescendo sempre più.
L. C. – Dalle piccole rassegne nei piccoli locali della periferia del Sud ai grandi eventi lungo tutta la penisola. È cambiata, e in caso, come è cambiata la tua visione della musica?
M. P. – Quello con la musica è un legame sempre più forte. La ricerca è costante ed ormai imprescindibile. In primis per me è una grande passione. Arrivare a produrre eventi in tutta Italia mi ha fatto crescere molto, grazie al confronto con tante realtà storiche ed importanti. Una continua evoluzione.
Qualche info in più sul Color Fest
L. C. – Una delle cose che ho sempre rimarcato nei report delle scorse dizioni del Color Fest (che trovate qui: 2023 – 2022 – 2021) è la varietà delle proposte. Ma Mirko Perri cosa ascolta quando non è sotto o dietro ad un palco?
M. P. – Ascolto tantissima musica, ricerco tanto, e studio molto. Soprattutto straniera ultimamente, in realtà sto ascoltando poca musica italiana nell’ultimo periodo. Negli ultimi tempi, ad esempio, i Royel Otis sono una band che almeno una volta al giorno è nelle mie cuffie. Difficile però dire precisamente cosa ascolto, visto che ogni giorno almeno 10/15 cose nuove tendo ad ascoltarle.
L. C. – Si è appena conclusa anche la dodicesima edizione del Color Fest il cui titolo di quest’anno è stato “Sentimientonuevo”. Quanto è stato bello perdersi in questo incantesimo?
M. P. – È stato stupendo, una delle migliori edizioni di sempre. Tantissima gente e tanta comunità. La line up di quest’anno è stata particolarmente ricca e varia. Durante i due giorni del Color Fest, che hanno aperto la strada alla chiusura del BeColor, abbiamo ospitato numerose prime volte in Calabria, come quelle dei newyorkesi Lip Critic e del cantautore texano Micah P. Hinson e del nostrano Fulminacci.
Nonché ospiti tra i più acclamati del panorama indipendente italiano, quali il super gruppo degli I Hate My Village, e poi ancora Bassolino e Coca Puma. La giornata di Ferragosto si è trasformata in un grande clubbing in mezzo alla natura, con protagonisti Il Mago del Gelato, Toy Tonics Jam, Deena Abdelwahed, Ko Shin Moon e gli apprezzatissimi set di Populous e Clap! Clap! E si è conclusa con il grande successo del live di Cosmo. Siamo molto soddisfatti delle scelte fatte e di tutta la nostra organizzazione, è stato fatto un altro passo importante per continuare a crescere.