Robot Night è un’istituzione.
É il festival che ha consacrato Bologna come una delle capitali europee della musica elettronica e che ogni anno esalta migliaia di appassionati.
Giunto alla sua decima edizione, seppur in forma decisamente ridotta rispetto agli altri anni, il roBOt anche quest’anno si è dimostrato una delle rassegne musicali più interessanti del calendario clubber.
Una sola serata ed una sola location, i presupposti per il seratone ci sono tutti, specialmente se consideriamo che a capitanare il party sarà quel genio di Ricardo Villalobos.
Lo sciamano cileno il quale ha già dato sfoggio delle sue abilità da maestro indiscusso durante il Robot 2015.
Sabato 7 ottobre, Link gremito.
Ultima birra in centro e si parte in direzione via Fantoni. Già dal parcheggio si intuiva che non sarebbe stata una serata come le altre.
La folla è stata smaltita facilmente e in maniera molto serena. In pochi minuti sono dentro: devo ammettere che ho dovuto farmi spazio tra la gente per raggiungere il cuore del dancefloor dove in consolle sta dando il meglio di sé Dana Ruh, stellina di Cocoon.
La dj tedesca si dimostra impeccabile in ogni passaggio, riuscendo a trasportare il pubblico con grande carisma attraverso un percorso fatto di sonorità baleariche mischiate a ipnotici intermezzi minimali e preparando le anime ad accogliere Ricardo.
É bastato qualche piccolo tocco sui piatti e la magia ha iniziato il suo corso. “El Rey” per tre ore e mezzo ha stregato i suoi sudditi con le sue skills uniche e inconfondibili.
Minimal, house, latino, techno, remix di grandi classici, non è mancato nulla al suo set, indescrivibile.
Sono ormai passate le 7 di mattina, i finestroni (tipici del club di via fantoni) dietro le spalle del dj si spalancano lasciando entrare le luci del giorno all’interno del locale segnando la fine di una serata che dire magica è poco.
É tempo di tornare a casa, o forse no, ci sta sempre l’after, ho preso il braccialetto!
Ma non è finita li: ultimo disco di Ricardo, arriva dalle retrovie l’ennesimo eroe del Robot, questo armato di cornamusa suonando in omaggio all’artista, che filma il tutto divertito.
Anche questa volta il roBOt è riuscito a lasciare il segno nel mondo della musica elettronica del bel-paese, riportando alla luce la grandezza della sua stessa gloria passata e confermando Bologna come una delle mecche della musica elettronica autoctona.
Unica pecca della serata i classici vandali che hanno distrutto la portiera della navetta messa a disposizione GRATUITA dei partecipanti.
Basta poco a rovinare una serata praticamente perfetta.