Il 23 Novembre per Bravo Dischi è uscito Zero Glitter, il nuovo album della cantautrice siciliana Maru.
Già il titolo è molto eloquente.
I glitter sono i lustrini: qualcosa di lucente, decorativo, che spesso non è altro che un orpello di bella apparenza ma scarsa qualità.
Non è tutto oro ciò che luccica e Maru già dalla copertina ce lo vuole mettere in chiaro.
In un progetto musicale non tutto quello che appare sofisticato esprime sostanza; a volte, al contrario, la maschera proprio. La nasconde, la rende inaccessibile e la sopprime.
Zero Glitter queste cose si propone di evitarle.
In effetti Maru ha radici nel punk-rock che si sono ramificate nel cantautorato italiano contemporaneo. La volontà è stata quella di rielaborare tali influenze in chiave personale.
Il risultato, un album Indie-pop di fluido ascolto, fresco ed energico.
Gli otto pezzi sono nati voce e ukulele o chitarra, e dopo 10 giorni di produzione in sala di registrazione si sono sviluppati attraverso l’impiego di sintetizzatori, tastiere e batteria. Oltre che da questo punto di vista, la ricerca di una semplicità più espressiva di un’inconsistenza mascherata si riflette nei testi: in diverse sfumature, il nocciolo è manifestare l’importanza di accettarsi e di lasciarsi accettare in maniera leggera, disimpegnata, senza prendersi troppo sul serio.
Questo predispone all’ascolto, lo rende gradito, e soprattutto comprensibile.
Zero Glitter è nudo… insomma, è senza fronzoli come il suo nome.
Per rispettare questo spirito, perciò, lasciamo l’ultima parola all’ascolto.
di G. Igafo