“Toi” esce il 27 novembre per Bravo Dischi.
Maru torna sulla scena a due anni da Zero Glitter con Toi, un album di 9 tracce che rivelano un sound molto particolare, certamente differente dai precedenti lavori.
Il disco si apre con Free Trial, gradevole brano elettronico il cui ritornello si insinua amabilmente in testa: fresco, orecchiabile, insomma un inizio molto piacevole.
Si passa poi a Elastici, si parla di nuovo di relazioni, ma questa volta su una melodia che ci porta subito in Oriente, strizzando l’occhio al K-pop che avanza. Se dovesse essere un gelato, questa canzone sarebbe un cono fragola e panna ricoperto di codette di zucchero colorate.
Con Coincindenze rimane l’electro, ma si vira su ritmi più tranquilli, quasi una ballad futuristica, un po’ malinconica e un po’ cinica. Ancora più scura è Sonno Contro, con un sottofondo quasi ossessivo a parlare di una notte che può diventare nemica.
È poi il momento di Quechua, uno dei singoli che hanno anticipato l’album: una sferzata di energia, un pop sintetico che ci proietta in atmosfere decisamente più spensierate.
Lo zampino di Fabio Grande nella produzione del brano è evidente e il risultato è un brano potente e leggero allo stesso tempo.
“Quechua è la pretesa di superare tutti i limiti e comportarsi quasi come i supereroi, come se il nostro corpo durasse per sempre, abbattendo il vizio di contenere le nostre emozioni”, dice Maru.
Vostok è invece il saluto all’estate, la fuga dai tormentoni estivi: un brano fresco, su un ritmo veloce e tastiere che prendono il sopravvento.
E quando ormai pensi di aver capito la struttura di questo album arriva CTRL+Z, che confonde tutto e tutti con una sonorità molto vicina all’RnB e alla scena lo-fi. Il leitmotiv però rimane quello: divertirsi ed evolvere reinterpretandosi. Poi eventualmente tornando indietro, come insegna il comando CTRL+Z, appunto.
Penultima traccia del disco è Zitta, l’altro singolo scelto per anticipare l’uscita di Toi. Un brano electro-dance che strizza l’occhio ad esperienze internazionali di successo. Qui Maru sceglie di affrontare il tema del mondo LGBTQI+, partendo dalla sua esperienza personale per parlare dei pregiudizi e delle discriminazioni che ancora esistono.
Sei di chi è il brano di chiusura, forse il pezzo più serio e riflessivo di Maru.
Toi è un album che parla dei rapporti umani nelle loro mille sfaccettature. Lo fa con leggerezza il più delle volte, ma non disdegna la complessità. Maru, al secolo Maria Barucco, si mostra a noi cresciuta, più consapevole e certamente disposta a osare su terreni nuovi.
Maru sa bene che il personale è politico e, come ci insegnano le lotte femministe, parte dalla propria esperienza per portare un contributo a discussioni più ampie.
Le atmosfere electro-dance, poi, sono gradevolissime e riescono nell’esperimento di accompagnare testi per nulla superficiali.
Un ottimo lavoro.
© foto di Francesca Burrani