Il 22 gennaio per Cabezon Records è uscito “Grilli”, il primo album full lenght di Lou Mornero.
Lou Mornero è un cantautore milanese appassionato di chitarra elettrica, che nel 2017 ha pubblicato un EP dal titolo omonimo. Dopo varie esperienze di band, come quella con i Male di Grace e I Paradisi (con i quali pubblica Dove andrai nel 2016), si apre alla carriera solista grazie alla conoscenza di Andrea Mottadelli, talentuoso polistrumentista e produttore.
Grilli rappresenta il consolidamento di questo percorso, evoluto verso composizioni più elaborate e sofisticate.
Sicuramente, l’album si differenzia dal precedente EP per un massiccio ricorso all’elettronica: rimangono vive le influenze folk e psichedeliche di Lou Mornero, ma affiorano accenni di dub e persino di trip hop.
Il nuovo lavoro di Lou Mornero è un bel caleidoscopio, che tuttavia risulta piacevolissimo all’ascolto: si spazia dagli influssi tribali ai sound più contemporanei senza mai perdere il filo conduttore, grazie ad una capacità compositiva davvero notevole.
Otto brani imprevedibili, realizzati per lo più in home studio, fatto salvo Ouverture, registrato al Bella Studion da Iggy B, all’interno dello Strongroom studio di Londra, reso celebre da artisti del calibro di Nick Cave, Prodigy e Arctic Monkeys.
Suoni ovattati e al contempo carichi di vitalità, dream pop e occhio strizzato alla new wave, una costante sorpresa.
Se amate esplorare e avete un piede ben piantato nella musica del passato e uno che punta alle sperimentazioni di avanguardia, allora Grilli fa decisamente per voi.