Per chi ha fame di buona musica e di ampliare la propria collezione di dischi, il Deliri Cafè Bistrot rimane senza ombra di dubbio una garanzia.
Lo scorso venerdì, a riscaldare il clima in una delle prime serate di freddo pungente, ci hanno pensato i Laish la band londinese capitanata da Daniel Green.
Il sound dei Laish è avvolgente e caldo, con incastri armonici ridondanze poetiche che ti abbracciano e rassicurano. La musica dei Laish ti corteggia lentamente per conquistarti definitivamente con un ritmo ipnotico in crescendo.
Testi intimi e malinconici del front-man si distendono con un’innocente sincerità priva di vergogna, che aiuta a stabilire un contatto diretto con il pubblico, che si ritrova ad ascoltare spaccati di vita e riflessioni personali con la stessa empatia che presterebbe al proprio miglior amico.
Come ci racconta lo stesso Daniel Green per lui stabilire un dialogo emotivo con chi partecipa ai suoi live è di fondamentale importanza.
la musica può partire dalle mura di casa sua, ma deve arrivare a toccare un’universalità nella quale anche altri possano ricevere lo stesso beneficio che prova lui nel comporla.
Le sonorità ben arrangiate ricordando i Beatles, Leonard Cohen, Robert Wyatt, un buon cocktail di Folk, Indie e Alternative Rock ed esplodono in una sacrale malinconia dolente nella title track del loro disco: Time elastic; brano ispirato dalla visione della visione del documentario “One more time with feeling” un film di Andrew Dominik che racconta il dramma della scomparsa del figlio di Nick Cave e la ritrovata vena artistica.
Un’anima sensibile che non ha paura a mostrare le proprie ferite quella dei Laish, priva di pietismo o di ricerca di compassione, Daniel Green ‘sente’, ha feeling con se stesso e gli altri e lo racconta con una naturalezza invidiabile.
Time elastic è un album perfetto da ascoltare davanti al camino sorseggiando rum e mangiando cioccolata e lasciare alle note e alla calda voce di Daniel di risvegliare la tenerezza.
di Federica Romani Foto Davide Canali