Bologna, un sabato di fine aprile, un aprile molto molto confuso dal punto di vista meteorologico. In uno spoglio Locomotiv – la gente è ancora ammassata a fumare fuori – senza troppo preavviso, nel palco cosparso di fumo, appare un cyborg dal sorriso luminoso.
Tre figure con maschere di animali lo circondano, mentre un visual/fumetto violetto domina la scena: cosi si presenta Mr Everett (“this is mr everett”) con il cyborg Rupert (“and i am rupert”). Non sono nuovi alla scena bolognese, ma è sempre un bello spettacolo. Musica elettronica, cantato armonioso che strizza l’occhiolino al pop, e Rupert, vero e proprio mattatore della scena. Il concerto è corto (è un’apertura, 30 min), concentrato e ‘dritto’, con l’ancora relativamente poco pubblico molto attento e partecipe. Alcuni spettatori riescono persino a toccare e ‘suonare’ il cyborg; si potrebbe ballare benissimo, ma lo spettacolo rapisce visivamente. Mr Everett termina immergendoci nella tech-house, con il saluto di Rupert (“bye bye”) e il meritato applauso dell’ormai pieno Locomotiv. Salgono sul palco, alla loro prima uscita bolognese, i Ters0 e l’atmosfera cambia radicalmente. Una pecca? Li avrei fatti suonare prima dei Mr Everett, per questioni di suono e mood generale, ma non importa.
Live GODIBILISSIMO, cantato in italiano, con una voce controllata, mai esagerata e nemmeno scontata. ‘Non mi sento bene’ è sussurrata dalla cantante e urlata dalle prime file di spettatori, segno di quanto, pur essendo appena “nati”, già i Terso abbiano fatto breccia! Tra bassi poderosi, batterie leggere e synth acidi, il concerto finisce con la dolcezza dei saluti della cantante, molto composta, ma estremamente ‘nel personaggio’.
E’ il momento di Osc2x, che a differenza dei due opener occupa l’intera superficie del palco. I due musicisti bolognesi scaldano tutti subito con Hold On, la cui versione live suona persino meglio della versione studio: il sapiente uso dell’autotune e i synth taglienti non stonano e accendono il pubblico. Il live si muove tra pezzi vecchi e nuove proposte, sicuramente più ‘danzerecce’ (ipse dixit). Le persone ballano, c’è chi fa video in diretta, chi canta le canzoni più conosciute e chi semplicemente osserva. Nonostante un piccolo problema tecnico con la loop station, bypassato in meno di un minuto, il concerto continua senza stancare con i picchi di “Pah” (il pubblico cantandola copriva persino la band) e i due pezzi con ‘Boba’ Ciampolini degli Oak. L’intima chiusura con Angela saluta un’audience festante e felice, venuta a sentire e vedere il ‘nuovo’ Osc2x. Sulla musica di Jack delle Altre di B ci allontaniamo verso l’uscita, contenti, un po’ assordati da tutte dagli acuti dei synth, ma consci di aver visto tre eccellenti realtà bolognesi dell’elettronica italiana.