Surma è una giovanissima cantautrice portoghese, che ha appena concluso il suo primo tour italiano passando anche per Cookies, la nostra rassegna.
Surma arriva superando le mille deviazioni di traffico che la città di Crotone le propone a causa dell’imponente festa patronale.
Si presenta subito abbracciando tutta la crew di CSI che la attende e che da ore sta lavorando alla preparazione dello stage.
L’energia e la solarità di Dèbora Umbelino si traducono in due valigie di strumentazione, tra pad, synth, campane e un vestito a fiori utilizzato come allestimento del suo “tavolo da lavoro”.
Ci racconta, tra il soundcheck e la cena, come è nata l’idea del booklet che riempie il suo secondo lavoro “Antwerpen”, una serie di foto dei suoi genitori, alcune scattate in Italia, precisamente in Veneto, che termina con la nascita della cantautrice di Leiria.
Intorno alle 22.30 si comincia con Nuno Rancho dei Few Fingers.
Solo con una chitarra elettrica, praticamente senza effetti, Nuno inizia un viaggio introspettivo e cadenzato, un set acustico che ripercorre Burning Hands.
La voce di Nuno è incredibile, calda e vibrante, si distende con un’estensione da strabiliare i presenti.
Canta in inglese, gli occhi un pò chiusi dietro gli occhiali spessi, è il primo a perdersi nei suoi testi e nelle sue note che ticchettano nel silenzio.
Mezz’ora dopo tocca a Surma.
Originaria di Hùsavìk, il suo sound ribolle delle atmosfere islandesi già rese celebri dai Sigur Ròs su tutti.
Entra subito in uno stato di trance, i movimenti sincopati accompagnano il suo sguardo fisso verso l’alto, come nel tentativo di instaurare una connessione con il cielo.
Mentre suona, riesce a gestire in contemporanea un incredibile numero di strumenti e pad, si avvicina al microfono, coperto con un fazzoletto di stoffa, regalandogli sprazzi e soffi della sua voce.
Quello che disegna è un mondo sorretto da un’elettronica elegante, animato a volte dal metallico suono del basso, altre da ossessivi ritmi in background con voci dal timbro soul.
La leggiadria delle atmosfere incontra la ruvidezza delle basi, in un continuo fluttuare tra pace ed inquietudine.
Vola così il tempo, d’improvviso è mezzanotte e si spengono i fari sopra i capelli ossigenati di Surma.
Ma più che parole e racconti a descrivere il live di Surma, e portarvi dentro il suo mondo,sarà la live session che abbiamo realizzato con lei poche ore prima del concerto.
Concludiamo con il report fotografico di Nuno e Surma realizzato da Aurelien Facente.