Donatella Rettore torna a calcare i palchi partendo dalla splendida cornice di Villa Ada a Roma con uno show mozzafiato che ci ha fatto viaggiare nel tempo e nello spazio pur rimanendo composti sulle sedie.
Nel secondo anno di emergenza pandemica in cui diversi artisti provano timidamente a tornare sui palchi magari con arrangiamenti più intimi e acustici, una delle icone della musica italiana torna con un live decisamente controcorrente fatto di chitarre affilate, ritmi frenetici e un’energia contagiosa per tutta la durata dello spettacolo.
Con una scaletta fatta di classici memorabili la Rettore ha dimostrato, nonostante i quasi cinquant’anni di carriera alle spalle, di avere ancora tanta energia da far crepare d’invidia le nuove pop star emergenti della canzone italiana.
Grazie alla sua attitudine scalmanata e irriverente ha fatto vibrare le sedie del pubblico che, forzatamente seduto in ottemperanza alle norme anti-Covid, ha comunque tenuto alta la bandiera festaiola agitandosi e cantando a squarciagola.
Dal suo esordio datato 1973 al fianco di Lucio Dalla, Donatella Rettore non ha avuto un attimo di pausa tra musica, cinema e TV: 19 album alle spalle (l’ultimo è la raccolta The Best of the Beast del 2012 dove reinterpreta i suoi brani più famosi), 4 partecipazioni a Sanremo come artista in gara alle quali è doveroso aggiungere la comparsa al fianco de La Rappresentante di lista nell’edizione 2021, e poi i film e le numerosi partecipazioni in TV.
Insomma, miss Rettore non si è mai fermata e non ha avuto un attimo di cedimento portando a termine uno show di quasi due ore.
Ieri sera, con i suoi pezzi celebri che ancora vantano passaggi radiofonici e sono veri e propri momenti topici delle serate disco (al pari delle canzoni di Raffaella Carrà), ci siamo sentiti tutti un po’ più giovani o forse – almeno per una manciata di minuti – eterni e invincibili come la Rettore e le sue canzoni.
Per il richiestissimo bis poi, con tutti sottopalco, si è esibita in canzoni richieste dal pubblico improvvisando dei medley a cappella per poi chiudere definitivamente la serata con Kobra.
In tutto questo non sono mancati i momenti per fare politica: ad aprire il concerto ci hanno pensato quelli di Friday for future per ricordare lo sciopero del 24 settembre per la Giornata Mondiale di Azione per la Giustizia Climatica e la Rettore si è spesa più volte in favore dei vaccini anti Covid, alla faccia dei no vax.
Gran bella serata… “Daje Donate’”.
di Damiano Sabuzi Giuliani