È un mondo fatto di autobus, treni ed altri mezzi quelli dei musicisti. Lo si sa.
Ed infatti questo report parte da un pullman, il Cosenza-Crotone precisamente. Ore 13:30. Il sempre operativo Vincenzo mi comunica che ad attendermi al pullman ci sarà Leelo, la cantante ospite della rassegna “Cookies” al Columbus Innovative Bar.
Fai accoglienza, mi dice. Ed io ci provo. 14:30 si parte. Ed eccomi dentro una conversazione in pessimo inglese (il mio, ovviamente) con Leelo, cantantautrice Estone di stanza a Berlino.
Dapprima due parole di circostanza poi, un po’ per pietà vista la mia pronuncia, un po’ per ingannare meglio il tempo del viaggio, mi racconta di lei, 25 anni, in giro per il mondo. Mi racconta del tempo trascorso in Australia, a Perth, dei suoi amici ad Amsterdam che andrà a trovare dopo il concerto non prima però di essere tornata a Berlino per prendere delle cose a casa sua.
Delle serate al sud Italia e delle differenze (sich!) tra il nord e il sud. Tutto questo su un mezzo che attraversa il cuore della Calabria. Quando si dice la globalizzazione. Sentendola parlare mi rendo conto che la ragazza ha coraggio e cuore.
Da sola in giro per l’europa a suonare la sua musica. Ecco. La musica. Arrivati che siamo nella città pitagorica ci dirigiamo verso il locale. Sound check ed è li che viene fuori chi è veramente Leelo.
Una voce delicata ma potente, testi personali ma universali, e una chitarra a riempire tutto il resto. È così è stato anche durante il live, e la gente accorsa per l’occasione nonostante il tempaccio non ha potuto fare a meno di lasciarsi cullare dalla voce e dalle atmosfere create da questa piccola grande donna che viene dal nord del mondo.
Ma prima di lei, una piacevolissima scoperta, o per meglio dire, riscoperta: ad aprire il live L’ennesimo, direttamente da Cosenza.
Lo avevamo incrociato questa estate ancora a Crotone quando presentò per la prima volta le sue canzoni tratte dall’ep “Senape”e riascoltandolo dopo neanche pochi mesi, mi sono reso conto dei passi in avanti che il ragazzo ha fatto ( complice anche l’esperienza fatta in un piccolo tour nella Capitale e l’apertura a Gazelle in quel B-Side di Rende che tantissimi artisti ha visto passare). Lo troviamo più maturo e consapevole dei suoi mezzi, testi volti a fotografare situazioni comuni con ironia e malinconia, e chitarra sempre fedele ad accompagnare il tutto. Ne sentiremo parlare. Il concerto finisce.
Gli artisti tornano nel loro albergo. Noi svuotiamo quel poco che è rimasto nei nostri bicchieri, coscienti, come del resto il pubblico della serata, di aver assistito ad un live di ottima qualità. Cosa non comune a queste latitudini.
di Andrea Giuda Foto Aurelien Facente