Dal 18 giugno è disponibile in rotazione radiofonica “Cuba Libre”, brano estratto dal nuovo album “Tra sogno e realtà”.
Il nuovo disco di Vincenzo Greco riprende lo stile folkloristico della salsa cubana e lo ripropone in chiave rock: il risultato è un brano dal sound estivo che vuole essere un inno di libertà e di speranza per Cuba.
Ecco cosa ci ha raccontato!
Com’è stato accolto il tuo album “Tra sogno e realtà”?
Bene, tanti feedback interessanti, mi concentro più sulle critiche per fare altri passi avanti. Vorrei che ogni mia produzione fosse sempre meglio della precedente. Mi piace crescere, sono molto ambizioso non mi accontento. Conosco quello che posso fare e per quello che non posso mi sto organizzando. Scherzi a parte migliorarsi è davvero importante
Cosa si porta Vincenzo Greco dalla sue origini del sud? E cosa invece ti ha dato Milano?
Qui ci sono nato, sono cresciuto in questo contesto. Il sud è la mia parte artistica, Milano quella imprenditoriale. Il giusto mix per equilibrare le cose è necessario. A vedermi si nota molto la parte del nord perché sono una persona pacata e che pondera molto ogni sua scelta. Ma dentro scorre anche il sole e la gioia di condividere musica, ma anche un tavolo e dei bicchieri con amici o persone che non conosco, è sempre una priorità.
Di cosa parla il tuo singolo Maggie Dickson?
Nasce da un viaggio, in questo caso in Scozia, da una leggenda che mi hanno fatto conoscere li. Una volta tornato a casa l’ho approfondita e ho pensato che entrare in questa donna con una storia così particolare.
Raccontare con i suoi occhi questa vicenda è un punto di vista diverso da come me l’avevano raccontata. Non sappiamo mai se queste leggende siano proprio così come te le raccontano, in fondo è un meccanismo interessante ribaltare un punto di vista
Quanto c’è di autobiografico nei tuoi brani, e in particolare in Piccolo Re?
In fondo i cantautori si raccontano sempre, anche perché è il loro modo di guardare la vita anche se si racconta altro. Non faccio eccezione, c’è molto di me, comunque del mio mondo di raccontare quello che mi colpisce.
Piccolo Re è totalmente un pezzo mio, parla di mio figlio ed è un manifesto di quello che vorrei per noi due.
Posso definirlo il mio pezzo più importante perché ho iniziato a scrivere musica sul serio da qui. Poi parla del pezzo importante del mio cuore.
Quali sono i prossimi step del tuo progetto musicale?
Crescere e avanzare sempre, mi piace non fermarmi mai. Sia nella vita di tutti i giorni sia nella musica non amo stare fermo. Crescere nella musica significa anche sperimentare, suoni diversi ma anche produzioni e musicisti.
Si impara da tutti qualcosa e sono affamato di arte e musica.
Sto pensando al prossimo disco, non penso singolo per singolo. Raccolgo idee e storie, per come la vedo ora sarà un disco di pezzi alla Meggie Dickson, insomma di storie. Magari sarò un moderno cantastorie?