Sempre lo stesso cinema è il titolo del primo EP firmato Venti Settembre con la collaborazione di Martino Cuman.
Il primo singolo della raccolta è uscito il 20 settembre e rievoca le atmosfere
tipiche della nouvelle vague francese e della commedia all’italiana degli anni Sessanta. Indubbiamente un singolo che qualsiasi cinefilo dovrebbe ascoltare.
Abbiamo scambiato qualche parola con la band padovana per capire qualcosa di più del loro progetto musicale.
E voi cosa sapete del cinema giapponese?
Che è un’inesauribile fonte di ispirazione e di emozioni, come tutto il cinema in generale! Mizoguchi e Naruse ci spezzano il cuore, Ozu ci fa riconciliare col mondo che ci circonda, ci insegna ad accettarlo e rispettarlo. La nostra canzone parla di questo, dell’essere “infelici e contenti” e in bilico tra l’accettazione dello status quo e la ribellione. La protagonista della canzone non poteva non amare il cinema giapponese e l’incontro col ragazzo che le cambierà la vita non poteva che avvenire in un cinema, durante una proiezione.
Quello di Sempre lo stesso cinema, sembra un progetto che in qualche modo ha un’aura molto cinematografica, a partire dalle ambientazioni e dai personaggi del singolo omonimo. In che modo il cinema vi ha influenzato? Siete cinefili? Se dovessimo prepararci a questo EP, che film dovremmo guardare?
Il cinema ci piace moltissimo! Spesso è la musica a ispirare a sceneggiatori e registi le loro storie, ma succede anche che le emozioni che i film provocano siano così potenti da sentire il bisogno di liberarsene un po’ trasferendole nelle canzoni. Sempre lo stesso cinema in particolare richiama le atmosfere della Nouvelle Vague e della commedia all’italiana degli anni ’60, che raccontava storie amare con una leggerezza sorprendente. È quello che abbiamo cercato di fare con la nostra canzone.
Tutti i brani dell’EP vivono una tensione di fondo tra stasi e cambiamento, tra rassegnazione e ribellione.
Per prepararvi all’ascolto dell’EP potreste guardare Je vous salue, Marie di Godard, I Fidanzati di Olmi, Io la conoscevo bene di Pietrangeli e La stregoneria attraverso i secoli di Christensen.
La vostra formazione è piuttosto atipica per chi fa musica pop, come vi ci siete ritrovati tra di voi? E con Martino Cuman?
Abbiamo cominciato in tre e abbiamo pensato presto che fosse il caso di formare una compagine ricca di strumenti. Vogliamo che gli arrangiamenti e i suoni delle nostre canzoni contribuiscano a suscitare le emozioni che le parole vogliono trasmettere: più strumenti si hanno a disposizione, più è stimolante combinarli tra loro per ottenere il mood che desideriamo per le canzoni.
Abbiamo contattato Martino perché siamo rimasti colpiti da alcuni dischi che aveva prodotto e abbiamo pensato che potesse essere la persona giusta per produrre le nostre canzoni. E infatti il lavoro con lui è stato fantastico anche proprio dal punto di vista degli arrangiamenti. Abbiamo coinvolto musicisti esterni – una sezione di fiati e un flauto – e abbiamo sperimentato diverse soluzioni di arrangiamento
per le canzoni. Ci siamo divertiti!
Cosa manca alla scena indie italiana? Forse un violino?
La scena indie è incredibilmente variegata e ricca, si fa fatica a rimanere aggiornati su tutto quello che esce ogni settimana! Non è possibile dire se le manchi o no qualcosa, perché parliamo di un insieme di band e musicisti estremamente diversi gli uni dagli altri per generi, sonorità e attitudine artistica. C’è la tendenza a ripetersi e sorgono come funghi le fotocopie di artisti che hanno avuto successo, ma è sempre così in qualunque scenario. È una giungla meravigliosa e se la si esplora si
scoprono artisti fantastici e originali. È bellissimo avere un violino nella formazione, così come un sax, perché ci permette di affiancare suoni più classici a quelli elettronici e le possibilità che si creano sono infinite.
In quanti modi il 20 settembre è una data importante?
Tantissimi. Venti Settembre significa laicità e laicità vuol dire libertà, indipendenza, ragione, rifiuto dei dogmi. Tutti concetti che vogliamo applicare alla nostra musica, perché sia sempre viva. Sono anche moniti a noi stessi per non smettere mai di sperimentare, crescere, cambiare. E chissà che un giorno il Venti Settembre non torni a essere festa nazionale!
di Smoking Area