È fuori (come un balcone) “Bianco è Nero”, l’ultimo singolo di ReiNo, musicista e produttore catanzarese.
Bianco è Nero di ReiNo è uscito in radio e sui digital stores grazie all’etichetta Semplicemente dischi.
Come sempre ogni nuovo brano si distingue dal precedente: con ReiNo non sono mai i “soliti quattro accordi”, c’è sempre un sound nuovo che parte dal suo battito cardiaco, incanalato e sintetizzato dagli strumenti e sui cui viene poi tessuto il testo.
A differenza di molte produzioni artistiche (in generale), infatti nasce prima il beat e poi la lirica; ogni brano è generato dalla musica e produce energia centrifuga, come fosse un riflesso o uno spasmo proveniente da qualche suo organo.
In questo caso, il brano ricorda lontanamente il pop psichedelico alla Mac De Marco.
Giuseppe, detto ReiNo, vive di musica da sempre. Figlio d’arte, inizia a masticare la sua prima batteria a otto anni. Dopo aver studiato musica si trasferisce a Milano (2011) e inizia varie collaborazioni. Nel 2021 firma con Semplicemente dischi dalla cui collaborazione nascono altri singoli come Ragù e Io e Te.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con ReiNo intorno al nuovo singolo, ecco cosa ne è uscito fuori!
Partiamo dal front cover. Chi l’ha ideato? E perché è così “cromaticamente” in antitesi con il titolo? Chi è quel ragazzetto sulla battigia?
Cercavo qualcosa che fosse in linea con le vibrazioni del brano. Di solito creiamo le copertine da zero, ma in questo caso, scorrendo tra le foto, ho ritrovato questa foto di mio nipote.
Mi ha illuminato, mi dava perfettamente l’idea della fine dell’estate, un mare senza nessuno e la libertà che solo i bambini possono avere.
Mi trovavo nel nostro studio con una mia amica, Giorgia Boccuzzi, ha lavorato lei i colori e il mood della copertina.
Sarà banale, ma perché tra Bianco e Nero non c’è una congiunzione? Perché il “Bianco è Nero”?
Non lo è affatto, anzi, grazie per avermi fatto questa domanda.
Bianco è Nero: l’accento sulla “e” ad indicare il pensiero del brano, due opposti che si attraggono.
Il bianco non è un colore, il nero li contiene tutti. Vorrei poter dire con forza, che se anche così distanti, si può essere la medesima cosa.
Visto che in precedenza hai esortato i tuoi ascoltatori a interpretare a proprio modo i tuoi testi con provocazioni come “il brano non parla di niente”, questa volta ci spieghi di cosa parla il tuo nuovo singolo? Se nasce prima il beat e poi il testo, chi/cosa ti ha ispirato nel partorire “Bianco è Nero”?
Noi viviamo in studio ogni giorno, dallo studio (Zero Arte), passano molti artisti, tra questi Costantino Quaranta (Coki), che ha iniziato a smanettare sugli strumenti creando questa chitarra fantastica, appena l’ho ascoltata ho capito che c’era qualcosa di magico, il resto è venuto naturale.
Quali sono i progetti futuri di ReiNo? Cosa bolle in pentola per i tuoi prossimi step artistici?
Essere la versione migliore di me stesso.
Ma poi perché ti chiami ReiNo?
Bisogna chiederlo a mia madre.
Se tu fossi una canzone?
Uh che domanda, non sai quante volte mi emoziono e dico “vorrei averla scritta io”.
Sceglierne una è difficile, ti do un album, Anima Latina di Lucio Battisti.