“Skinny” sarà il prossimo singolo del cantautore Mosè Santamaria, che abbiamo conosciuto “virtualmente” tramite una serie di domande che vi riproponiamo qui di seguito.
Mosè Santamaria ha già all’attivo diversi lavori discografici tra album e singoli, ma la sua voglia di raccontarsi sembra non esaurirsi mai. Ecco la nostra intervista per voi.
Benvenuto Mosè, come tutti i “nuovi” che arrivano nel nostro magazine, raccontaci brevemente la tua storia così che tutti possono conoscerti.
Qui il rischio di cadere con un nome e cognome come il mio in qualche facile forma di proselitismo è molto alto. Quindi, non lavorando in Vaticano, semplicemente citandomi…
“È da secoli che giro a vuoto intorno al sole vittima dei miei mortali ragionamenti, abbandonato a me stesso come l’arredamento di una residenza estiva tipo quelle in Versillia.”
Quali sono state le influenze musicali che si sono mescolate nel tuo ultimo singolo “Skinny”?
In realtà Skinny è nata una mattina, per indossare dapprima un vestito a fiori e poi infilarsi un paio di jeans stretti e strappati. Avevo iniziato a produrla insieme a Ceriani in uno stile tra Dalla e Graziani, per poi rivederla con il mio attuale produttore in una chiave più attuale.
Con chi ti sarebbe piaciuto fare un featuring su “Skinny”, puoi anche dire che non sei interessato ai featuring non preoccuparti.
Valeria Lynch, quella di Me Das Cada Dia Mas.
Il tuo genere musicale è sicuramente unico, un cantautorato di qualità che abbiamo apprezzato dalla prima all’ultima nota, secondo te quale sarà il destino dei cantautori come te? Torneremo a valorizzare le parole profonde e la bellezza?
Grazie, “Que el blanco sea blanco, Que el negro sea negro, Que uno y uno sean dos, Como exactos son los números, Depende”. Detto ciò se la bellezza non la cerchiamo dentro noi stessi sarà difficile riconoscerla all’esterno
Spesso e volentieri il messaggio intrinseco delle canzoni viene messo in secondo piano (anche perché a volte non esiste), se volessi riassumerci il messaggio di “Skinny”, quale sarebbe?
Skinny è una promessa non mantenuta, un sogno infranto e al tempo stesso la felicità che si nasconde nel qui e ora. È un brano apparentemente superficiale, come alcune ragazzine di oggi che vivono in funzione di un mondo fittizio costruito a suon di storie su Instagram e playback su Tiktok, ma in realtà cela in se una profonda drammaticità la ricerca dell’amore come palliativo e non come espressione dell’essere.
Il nostro messaggio invece è: “Continua così e non mollare”, ti lasciamo questa ultima domanda per salutare i nostri lettori con una frase di “Skinny” o di qualche tuo scorso singolo/album.
Grazie, “Che bello sentirsi come i cani per strada che fanno l’amore dove e quando gli pare”.