Cantautorato squisito con sonorità funky anni ’70 ed elettroniche: “Per Me, Per Te” è il primo singolo debutto del produttore e dj Marquis, che ci racconta di un viaggio in pieno autunno sulle coste del Tirreno.
Venerdì 14 gennaio 2022 è uscito il primo singolo debutto del giovane dj e producer meneghino Gioele Accongiagioco, in arte Marquis.
Squisito cantautorato con sonorità funky ’70 ed elettroniche: Per Me, Per Te ci racconta di un viaggio in pieno autunno sulle coste del Tirreno. Un amore che non decolla con i bisogni che si confondono tra quelli propri e dell’altro.
Tassello di un progetto più ampio, Marquis fa tesoro dei suoi artisti preferiti della scena nazionale per creare quello che sarà una vera innovazione nel panorama musicale italiano.
Il concept album svelerà alcuni tra i nomi più interessanti e dirompenti della nuova scena artistica nazionale; una sorta di cena tra amici che vuole riunire il nuovo multiforme universo artistico italiano, ricco di voci e di personalità che si distinguono per creare un profilo identitario d’impatto.
A dare il via alle danze, troviamo Germanò, cantautore romano, classe 1990 che, con il suo stile indie pop ed elettro-pop arricchisce uno stile già collaudato dando vita ad un singolo tutto da ascoltare e perché no, da ballare.
Per l’occasione abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con loro in un’intervista doppia, che vede i due artisti spalleggiarsi e raccontarci la nascita di questo singolo che pone l’asticella delle aspettative molto in alto, curiosi di scoprire come evolverà.
Ciao ragazzi, venerdì 14 gennaio 2022 esce “Per Me, Per Te”, primo singolo debutto prodotto da te, Marquis, dj e producer meneghino con la voce tutta romana di Germanò. Come vi sentite?
Marquis: Mi sento vivo. È molto tempo che io e i miei amici ascoltiamo il pezzo in macchina o mentre cuciniamo pensando a quando sarebbe diventato di tutti. In un momento storico come quello che stiamo vivendo è fondamentale avere coraggio e fiducia nel futuro, la musica può salvarci e qualcosa bisogna fare.
Germanò: Sono super contento per Marquis! L’ho conosciuto in un momento inaspettato in cui avevo bisogno di sperimentare e non mi andava per niente di fare musica da solo. Grazie Marquis.
Questo singolo è il primo tassello di un tuo progetto più ampio, Marquis.
Progetto che prenderà forma nei mesi a venire e che non solo ci permetterà di ballare liberamente facendoci sfondare le porte della bella stagione, ma vedrà molte collaborazioni con i nomi più interessanti e dirompenti della nuova scena artistica nazionale. Come nasce questa prima collaborazione tra di voi?
Marquis: Ahah non vedo l’ora di ballare con voi! Alex è stato tra i primissimi artisti che ho contattato e che ha creduto nel progetto. Sono suo fan dai tempi di Per Non Riprendersi e ho pensato che potesse inserirsi perfettamente nella mia estetica musicale. E infatti così è stato.
“Per Me, Per Te” racconta un amore che non decolla, travolto dalla confusione che spesso si crea all’interno delle relazioni sentimentali, ma anche sociali, nel quale spesso non c’è lucidità nella gestione dei problemi dell’uno e dell’altro. Un mix, spesso tossico che non ci fa spiccare il volo per compiere “l’impossibile” (come un astronauta) ma ci tiene legati a terra. Voi che rapporto avete con la sfera sentimentale e sociale? vi sentiti compresi o spesso c’è della confusione?
Marquis: Io sogno ancora un bimbo. L’amore perfetto nell’immaginario collettivo non esiste perché i passati delle persone si scontrano inesorabilmente l’uno contro l’altro creando un mix di incomprensioni e sovrastrutture, rovinando la purezza dell’amore. Io invece ancora ci credo.
Come dice Jodorowsky: bisogna sotterrare il passato per rinascere e poter creare, quando incontri l’amore che ti fa spiccare il volo come un astronauta bisogna fare un gesto di coraggio e lasciarsi andare.
Non è facile, ma inevitabilmente ti si alza la qualità di vita. Se ci pensi, è molto meglio vivere sapendo che ti sei lasciato andare che vivere col rimorso di aver permesso al tuo passato di rovinare il tuo presente.
Germanò: L’inciso “Per me, Per te” si ripete intrecciandosi, sottolineando l’impossibilità di capire chi è davvero l’altruista della coppia protagonista della canzone.
Spesso non solo c’è della confusione verso gli altri ma anche verso noi stessi ed è facile cadere nella trappola del contare con le dita delle mani ciò che non è stato fatto per noi rispetto a quello che abbiamo fatto noi per gli altri.
Dare amore senza pretendere qualcosa in cambio è sicuramente un ingrediente per essere più felici e per avvicinarci all’idea di amore in una società che è malata di narcisismo.
Da dove nasce la scelta e l’esigenza di creare un progetto così multiforme all’interno dell’universo artistico italiano?
Marquis: Dal coraggio. In questi ultimi tempi credo che manchi molto come valore, io invece ho ancora voglia di divertire e divertirmi. Ho scelto di addensare in questo progetto tutti gli ascolti che mi hanno accompagnato fin da piccolo, tutti gli artisti che mi hanno cresciuto e che hanno avuto coraggio con la loro musica – come Dalla, Fela Kuti, Saada Bonaire e OPN che hanno espresso ciò che sentivano perché dovevano farlo. Hanno usato la musica come linguaggio espressivo della loro personalità, non avrebbero potuto fare altrimenti. Per me è un po’ così.
Come nasce il vostro personale processo artistico di scrittura e composizione musicale?
Marquis: Per scrivere mi immagino mondi lontani che ho toccato anche solo per un istante, sia fisicamente che attraverso un film, una canzone o immaginandoli. Sono molto curioso e questo mi aiuta a sognare.
Ho avuto la fortuna di viaggiare molto in camper quando ero piccolo con la mia famiglia e credo che in me abbia segnato la voglia di raccontare l’entusiasmo con cui notavo e sentivo culture, i luoghi e persone diverse che incontravamo.
Mi piace contemplare quello che ho intorno e farlo mio e questo mi aiuta, quando sono in studio, a ripescare interiormente quello che ho provato in quel momento. E cerco di raccontarlo con la mia musica.
Germanò: Se ho una frase parto da quella, se non ho un’ idea per un testo generalmente parto dalla musica, da un bpm, da una melodia, da un loop o da una sequenza di accordi e cerco prima di tutto di fissare un atmosfera.
Scrivo la prima o la seconda cosa che mi viene in mente, anche la più brutta, sbagliare è molto importante quando scrivo, è l’unico processo che conosco per cui sbagliare è fondamentale.
Poi però per arrivare a finire una canzone devo capire con molta precisione cosa voglio dire.
Questo progetto racconta a pieno il tuo amore e bisogno di ricerca verso sonorità che possano far convivere, creando uno spazio unico, il cantautorato, funky e musica elettronica. Un mix autentico e personale cantato da voci altrettanto uniche. Quanto dei tuoi artisti preferiti c’è all’interno di questo progetto tutto da scoprire?
Marquis: Tantissimo, per me fare ricerca e contaminarmi con musiche lontane è il fuoco della mia musica. Ho avuto la fortuna di ascoltare tantissima musica fin da piccolo grazie ai miei, musica etnica, cantautorato, tantissimo funky e tanta musica elettronica sperimentale.
Questo background mi permette in fase di produzione di avere un ventaglio di soluzioni colorate sempre disponibili. Miscelare gli elementi caratteristici di un epoca o un genere decontestualizzandoli in tutt’altro scenario sonoro è la mia sfida preferita.
Germanò, come ti ha trovato, Marquis? hai un aneddoto divertente in merito a questo incontro che ha dato vita a qualcosa di davvero unico ed originale?
Eravamo all’Esselunga al reparto frutta e verdura e mentre stavo cercando il tasto per pesare un avocado Marquis mi fa: “Oh ma tu sei Alex? Anche tu in fissa con gli avocado?” e così mi ha chiesto se mi andava di scrivere qualcosa insieme vista la nostra passione in comune.
Marquis, hai avuto modo, negli anni, di collaborare con diverse realtà e artisti del calibro di Tommy Dali e Rkomi, com’è stato lavorare e confrontarti con big della scena italiana? Sei riuscito a trasmettere a pieno le tue influenze?
Ogni esperienza, per me, è fonte di crescita e con ogni artista si crea un legame sempre diverso. Con Tommy siamo cresciuti insieme e abbiamo avuto modo di sperimentare nella musica – questo mi ha permesso di capire al meglio la natura della mia musica.
La parte live è la cosa più importante per un artista e aver accompagnato Rkomi nel suo tour è stata un’opportunità per capire che alla fine il destinatario ultimo della musica sono sempre le persone, con cui è importante stringere un legame autentico.
Come vi piacerebbe evolvere la vostra arte? Magari contaminando altre scene.
Marquis: Mi piacerebbe molto scrivere colonne sonore per il cinema. L’ho capito veramente quando stavo scrivendo Mirage con Marianne, perché in quel disco ho avuto lo spazio per poter inserire tutte le mie influenze sonore legate al cinema italiano anni 60’/70’. Ho potuto sperimentare senza confini e per questo ringrazio ancora Marianne.
Germanò: Mi piacerebbe si evolvesse verso qualcosa di più etereo giocando con pochi elementi, allo stesso tempo è da anni che ascolto tantissimo folk, reggae, ambient e classica, è sempre difficile capire con esattezza quello che si vuole dire, quando ci riesco generalmente mi ritrovo con una canzone tra le mani.
Quali sono i vostri progetti per questo 2022?
Marquis: Migliorare la mia carbonara. (Già molto buona).
Germanò: Un viaggio in Korea.
di Francesca Cerardi
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