Venerdì 8 aprile è uscito “L’abbandono”, l’EP di debutto del progetto alternative rock Ilmostrodellaband.
Ilmostrodellaband a marzo aveva pubblicato l’ultimo e definitivo capitolo prima dell’uscita dell’EP: Nevrosi.
Prodotto da Kazemijazi, il singolo aveva un retrogusto amaro, con una rabbia rock imprigionata in una scatola elettronica. Il significato era da ricercare all’interno delle dinamiche di coppia che portano a un rapporto nevrotico che va a logorare i sentimenti.
In cosa consiste la tua personalissima “Nevrosi”?
La nevrosi a cui faccio riferimento è quella dinamica che si crea in un rapporto di coppia, quando si perde la voglia di ascoltarsi, confrontarsi. Quei momenti dove le parole, i silenzi, gli sguardi pesano come macigni.
Da dove arriva il tuo nome d’arte, Ilmostrodellaband?
Ma lo ha suggerito mio figlio quando aveva 5 anni, cercavo un nome per il mio nuovo progetto e spesso gli chiedevo consigli. Un giorno mi ha stupito con quella successione di parole e non ho avuto dubbi a sceglierlo.
Quando hai deciso di avviare questo progetto solista e che cos’era successo prima nel tuo percorso musicale?
Circa 3 anni fa avevo voglia di fare cose nuove a livello musicale, ho sempre suonato rock ma il mio background musicale prevedeva anche cose lontane da quel genere.
Il mio precedente progetto Dorom Dazed, mi ha dato gioie e dolori, molte aspettative che poi spesso non sono riuscito a realizzare. Col senno di poi sono contento di quel progetto, ho dato anima e cuore e spero di poter concludere delle cose che avevo iniziato.
Ma oggi ho voglia di sperimentare e lasciare per un po’ le chitarre elettriche esplorando l’elettronica e questo lo devo al mio produttore Kazemijazi che ringrazio infinitamente.
Come nasce la tua collaborazione con Kazemijazi? In che modo siete riusciti a inflluenzarvi e a incastrare tutto?
Avevo voglia di sperimentare con la musica elettronica, però non avendo esperienza cercavo qualcuno per riuscire a realizzare il mio progetto. Ho fatto delle ricerche su internet e sono finito sul profilo di un certo Omid Jazi che aveva collaborato tra gli altri anche con i Verdena che personalmente adoro. Gli ho scritto e proposto di collaborare al mio secondo album di Dorom Dazed come coproduzione e successivamente come produzione totale de ilmostrodellaband.
Lui vive a Londra e abbiamo lavorato a distanza. Al V Studio di Cagliari ho registrato le voci e poi lui ha fatto il resto. C è stata una bella intesa, mi ha saputo consigliare e ho imparato tanto da lui anche a livello personale.
Cos’è successo nell’anno che ha separato “L’abbondono”, il tuo primo singolo, e “Nevrosi”, il tuo secondo singolo?
Tante indecisioni, ripensamenti dovuti alla pandemia.
Pensavo sempre che non avrei voluto fare uscire il disco senza promuoverlo per il meglio. Cercavo sempre il momento giusto ma non arrivava.
Però non potevo posticipare ulteriormente anche perché ho una gran voglia di lavorare con il materiale che ho scritto negli ultimi 2 anni.
Come stai oggi?
Diciamo che un po’ di equilibrio l’ho trovato ma non voglio raggiungerlo totalmente perché altrimenti sarei finito artisticamente.