Il cantautore romano spezza il silenzio dettato da questa eterna quarantena ritornando con il suo nuovo singolo, “Che Disagio”.
Abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche chiacchiera con Febo a distanza di sicurezza. Ecco cosa ci siamo detti.
Stiamo vivendo tempi complessi, difficili da gestire e dolorosi per molte persone. Problematiche che investono in toto il panorama musicale, messo in ginocchio da questa pandemia. In questo scenario, c’è però chi, come te, continua a creare arte senza piegarsi alle dinamiche stagnanti dettate dal virus. Cosa ti ha spinto a rilasciare il tuo nuovo singolo, “Che Disagio”, in questo periodo?
È un modo per sentirsi vivi, un’esigenza di continuare a comunicare per non cedere alla maledetta paura della solitudine. Sempre nel rispetto di chi ha veramente visto il mostro da vicino, medici, infermieri etc, e chi purtroppo non c’è più. Non è un modo per fare finta che non esista questo dramma, ma un modo per tenersi compagnia usando l’arma che noi abbiamo, la musica.
Se dovessi descrivere “Che Disagio” con tre aggettivi, quali sarebbero e perché?
Sincero: perché è un testo diretto senza giri di parole, non lascia spazio alla fantasia.
Carnale: perché è passionale, caldo, con immagini inequivocabili.
Una scommessa: perché oltre ad averlo scritto e cantato, con Rettani, l’ho arrangiato e prodotto, per esigenza del periodo e soprattutto per un mio desiderio.
La tua fama di autore ti precede, ricordiamo che uno dei brani che hai scritto ha vinto la sessantottesima edizione del Festival di Sanremo. Per quanto concerne il tuo nuovo singolo, cos’è cambiato nel tuo modo di scrivere rispetto ai lavori che hai rilasciato in passato? Il periodo che stiamo vivendo ha avuto qualche influenza sul tuo processo creativo?
Sto lasciando più spazio alla spontaneità e meno alla tecnica, ho avuto in passato troppa paura dei giudizi, anzi ci soffrivo proprio e troppo, ora non più.
L’isolamento forzato ti fa amare ancor di più la libertà, in tutte le sue forme.
Scrivere è per te un impegno quotidiano o ti dedichi a questa attività solo quando trovi l’ispirazione?
Se non scrivo, canto, leggo, ascolto altra musica. Lei, la musica, è sempre e comunque al centro di tutto.
Cosa dobbiamo aspettarci da Febo per i prossimi mesi? Possiamo avere qualche anticipazione?
Sicuramente altre canzoni e collaborazioni con altri artisti. Tra queste, ve lo posso anticipare, un feat con uno “pezzo grosso”. Sempre se non litighiamo prima.
Il futuro dei concerti, invece, come lo vedi?
Bella domanda. Sono saltati tutti, sembra che i concerti vedranno luce in primavera prossima. La mia preoccupazione non riguarda soltanto noi artisti, ma tutti i lavoratori che gravitano intorno al settore musicale e dei concerti.