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|Interview| I Dade City Days ci parlano del loro prossimo disco

Abbiamo intervistato i Dade City Days, band bolognese che fra pochissimo pubblicherà il nuovo singolo “Old Fashioned”, una sorta di primo assaggio del nuovo disco che verrà pubblicato dall’etichetta siciliana Nesc’i Dischi.

 

Partiamo subito con una domanda “rompi-ghiaccio”: Dade City Days, come vi siete conosciuti e quando è cominciata la vostra avventura musicale?

Questa domanda è facile: ci siamo conosciuti tra serate e amicizie comuni. Michele era da un po’ che cercava un progetto che lo ispirasse, inizialmente ci aveva proposto l’idea di fare qualche jam new-wave anni ‘80. Abbiamo iniziato quasi per gioco, poi le cose hanno preso piede velocemente.

Studiandovi un po’ ed ascoltando il vostro materiale passato notiamo una piccola differenza di sound, una sorta di evoluzione per così dire, raccontateci un po’…

La differenza tra questo lavoro e il precedente noi la sentiamo come molto evidente, anche se in realtà si è trattato principalmente di valorizzare alcune particolarità che inizialmente erano state tenute troppo nascoste.

Si è fatto anche un lavoro di concept su questo disco, lavorando molto bene sulla stesura dei testi e sul mood del suonato. È stato sicuramente meno istintivo, siamo stati più attenti ai particolari anche nel suonarlo durante le incisioni.

Per fare un esempio, Andy ha dovuto ricantare alcuni brani perché in fase di registrazione non li sentivamo nel giusto mood e anche i synth li abbiamo voluti curare interamente noi a differenza di VHS dove erano stati incisi da Lorenzo Montanà.

Il vostro nuovo singolo uscirà a fine mese, cosa devono aspettarsi i vostri fan?

In realtà non sappiamo come sarà recepito Old Fashioned e non sappiamo cosa scaturirà dall’ascolto di questo nuovo singolo.

È sicuramente un brano che sarà un ottimo apripista per quanto riguarda la nostra evoluzione.

È una canzone diretta, con un bel tiro e un testo in cui si potranno riconoscere in molti. Detta così sembra un pezzo commerciale ma ci piace pensarla come una svolta verso qualcosa di più immediato e orecchiabile.

Raccontateci com’è stata la vostra esperienza in studio.

Ci siamo divertiti molto a lavorare su questi nuovi pezzi, anche se a dirla tutta è stato più un lavoro tra le mura domestiche che si è poi finalizzato in studio. Sia in fase di riprese che di mixaggio, come dicevamo prima, siamo stati attenti ai dettagli e al mood di ogni brano.

Ci piace dire che l’abbiamo fatto a fianco di persone che avevamo appositamente scelto per questo percorso. Senza Alessandro che ci ha seguito nelle registrazioni e Matteo nel mixaggio il risultato sarebbe stato in qualche modo diverso.

Quali sono le vostre aspettative per questo nuovo disco in arrivo?

Per ora ci stiamo concentrando su questo singolo e fare un passo alla volta è quello che abbiamo in testa. VHS ha avuto il merito di farci conoscere e suonare tanto in poco meno di due anni, ci piacerebbe che questo disco facesse lo stesso, magari alzando ancor di più l’asticella.

Grazie per il vostro tempo, ringraziate e salutate pure chi volete in quest’ultimo spazio concesso.

Intanto ringraziamo voi per l’intervista. Poi ringraziamo Alessandro, Matteo e Giovanni per il lavoro fatto e Lorenzo della Nesc’i Dischi, che si sta già accorgendo di quale banda di ansiosi si è preso in carico.

Il percorso è appena iniziato e siamo contenti di come stiamo lavorando.