Da Milano, dal quartiere di Nolo, una coppia che elabora, in una formazione non consona di due strumenti per lo più solisti, musica affascinante e trascinante.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Clio and Maurice, un duo impossibile formato solo da voce e violino, rispettivamente Clio Colombo e Martin Nicastro (ex Pashmak).
Ecco cosa ci hanno raccontato!
Ciao ragazzi, chi è Friend? L’amico che dà il titolo al brano?
Friend parla del legame con una persona tossica e della realizzazione di quanto questa persona sia tossica.
Inizialmente tendiamo a giustificare alcuni comportamenti, a essere solo noi a impegnarci per far funzionare il rapporto, persino a incolpare noi stessi per il modo di essere di qualcuno, ma per fortuna si arriva a un punto in cui non è più sostenibile tollerare e si incomincia a prendere coscienza.
Il testo del brano è un flusso discorsivo che descrive questo processo in tutte le sue fasi, e si conclude con un allontanamento netto e senza rimpianti.
Tutto sommato, si tratta di un brano caldo, accogliente, che è in contrasto con il periodo assurdo che abbiamo vissuto in quarantena, specialmente a Milano. Com’è andata la quarantena per voi? È un brano che è nato in quarantena? E come rappresenta questo momento?
Il pezzo in realtà è stato scritto la scorsa estate e la decisione di farlo uscire risale a poco prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria.
La quarantena è stata anche per noi una situazione surreale e, nei giorni in cui si raggiungeva il picco, terrificante: ancora oggi quando sentiamo la sirena di un’ambulanza la nostra memoria va subito a quei giorni in cui il mondo sembrava sul punto di naufragare.
Per questo abbiamo deciso di pubblicare una cover del brano di SOPHIE, Is It Cold in the Water? prima di Friend: non volevamo andare avanti come se nulla fosse successo, e la cover, con il suo artwork, è per noi una riflessione su quanto accaduto in quei mesi.
Quali sono i piani per il futuro? Avete mai pensato di tornare in Marocco? L’emergenza Covid ha evidenziato diversi problemi che riguardano la musica dal vivo. Voi come ve la siete cavata?
Abbiamo pensato di tornare in Marocco non appena abbiamo rimesso piede in Italia a febbraio 2019, appena finito il tour: non vediamo l’ora!
All’inizio della quarantena c’è stato molto sconforto, abbiamo provato a sperimentare con i live in streaming grazie agli amici dell’Arci l’Impegno. Che dire, non è come suonare dal vivo e paradossalmente fa molta più paura perché empatizzare con un pubblico impalpabile risulta più difficile.
Come nasce un brano di Clio and Maurice? E soprattutto, come si crea un brano partendo da due strumenti solisti? Sentiamo che le cose si sono evolute parecchio dai primi video che troviamo su YouTube, cosa avete aggiunto?
Bella domanda! Il modo di scrivere è cambiato parecchio nel corso dei mesi e questo si rispecchia sui risultati finali.
Siamo passati dallo scrivere tutto sul violino senza il supporto del computer a lavorare su più registrazioni di archi al computer, spesso passando per una prima fase di scrittura al pianoforte.
Questo ci ha permesso di creare brani più complessi e canzoni più “complete”, pur rimanendo fissa la formula della formazione violino e voce.
Cosa ci aspettiamo ora?
Il 16 ottobre uscirà il nostro nuovo singolo: Faithfully!
di Thanks For Choosing