È uscito venerdì 22 aprile 2022 per Ohimeme (e in distribuzione Artist First) il primo album degli Ave Quasàr dal titolo “AQ”.
AQ degli Ave Quasàr è un disco che nasce in duo, da Luca Grossi e Fausto Franchini, abili miscelatori di generi e che in questo disco racchiudono influenze che vanno dall’elettronica all’alternative degli anni Novanta.
Il duo dice in proposito:
La nostra libertà creativa dopo varie esperienze con formazioni problematiche. Abbiamo cercato di piegare l’elettronica al nostro mondo interiore senza sforzarci di appartenere a nessun genere preciso ma riferendoci ai grandi esempi artistici che portiamo nel cuore.
Non abbiamo saputo resistere, e come sempre abbiamo fatto loro qualche domanda a riguardo.
Finalmente il vostro album di debutto. Qual è stato il percorso che vi ha portato alla pubblicazione di “AQ”?
Questo disco nasce dalla consapevolezza di essere diventati un duo dopo anni di vita in una band. Una sensazione di libertà rispetto ai perimetri di genere che spesso ci si pongono. Ed eccoci qua.
Voi siete tra quei particolarissimi progetti che hanno avuto il fegato di esordire durante il periodo del Covid. Quali vantaggi, se proprio ne dovessimo trovare, vi ha portato questa sincronia?
È vero volevamo pubblicare e lo abbiamo fatto. Il lockdown è stato un momento in cui eravamo tutti a casa divorare contenuti e a ragionare su aspetti profondi della vita. Pubblicare in quel momento ci ha fatto percepire di essere utili come non mai alla società nel ruolo di musicisti, nel ruolo di chi sceglie di raccontare e raccontarsi.
Gli Ave Quasàr e la realtà di Ohimeme ha in qualche modo anche puntato i riflettori su Alessandria e la scena dei suoi dintorni. Come vi vivete questa realtà di provincia, lontana dai centri di Milano e Roma?
Nel nostro album AQ c’è un brano che si chiama La provincia.
Alessandria fa parte del nostro quotidiano. Ci si sente innegabilmente lontano da quei posti in cui le cose succedono ma ci si sente nel posto giusto se si vuole scrivere e sentirsi creativi.
Siamo contenti di aver spostato i riflettori qui, credo che sia essenziale per far nascere qualcosa di durevole insieme ad altri musicisti.
Questo è un tema molto sentito, tanto che anche altri autori della zona lo hanno trattato e lo stanno trattando, ma con sempre più coscienza delle potenzialità e delle particolarità di questi luoghi.
E com’è stato il vostro debutto a Milano?
È stato bellissimo, abbiamo suonato davanti ad un pubblico selezionato super attento. Io personalmente ero molto emozionato ma poi mi sono reso conto che mentre cantavo mi si scioglievano i muscoli ed è arrivato un benessere generalizzato :).
È stato liberatorio, dopo il Covid, dopo tanto tempo.
Prossimi step, ora che avete pubblicato il disco?
Abbiamo un singolo già pronto che credo uscirà a settembre / ottobre. Stiamo lavorando a brani nuovi che proveremo nei live prima di pubblicare.