“Durante la costruzione della zattera, ci si guardava negli occhi tra di noi, entusiasti di ciò che si stava realizzando concretamente, tra un sorriso e un sospiro, ma gli occhi non mentono e il dubbio reale che quella trave appena serrata potesse arrivare sino al mare era ben presente nei nostri pensieri.. nessuno di noi disse una parola a riguardo. I sogni annullano le paure. E di voglia di sognare ne abbiamo tanta“
Dopo oltre 500km di navigazione a bordo della loro zattera, da Casale Monferrato fino al delta del Po, il folle duo torinese Giulia’s Mother giunge a destinazione, il mare.
Li abbiamo seguiti attentamente nelle scorse settimane, tramite il diario di bordo, i vari reportage e dirette streaming delle loro tappe, e la colorata sensazione lasciataci addosso è che il progetto ONERIVER vada ben oltre il fine puramente promozionale di ciò che riserverà al mondo musicale l’uscita del nuovo album – Here.
I brani inediti presentati tra accoglienti tramonti e moli suggestivi hanno dato dimostrazione di ‘cosa’ la band sia magicamente capace a comunicare, ed è così che il viaggio avventuroso ha voluto evidenziarne con semplicità il ‘come’.
In un attuale Ambiente-Musicale-Emergente-
Non ha alcun senso basare una riflessione critica, come unica e sola conseguenza della presa visione degli eventi, non basta, non cambia, non porta a nulla. Morirà con l’arrivo della riflessione successiva.
E’ quindi inevitabile sporcarsi in prima persona, non è possibile defibrillare le coscienze altrui se non ci si mette in gioco, se ciò che si racconta non è autentico.
Ciò che raccontano i Giulia’s Mother non vuol che essere che una ‘bella storia’, quelle da raccontare e custodire, che potrebbe iniziare con “Una volta due musicisti e la loro ciurma… “, perché di belle storie c’è né sempre tanto bisogno.
Oneriver è sicuramente un meteorite costruttivo che spazza pregiudizi e contestualizza, ricordando che non ha alcuna importanza il cantare in inglese o meno.
Che si è troppo giovani per, che essere più commerciali potrebbe..
Ma i sentimenti non hanno lingua, forma e tanto meno indicazioni per l’uso.
La bandiera di Oneriver è un espressione di libertà, una delle tante.
Costruirsi una zattera e partire è un messaggio di una forza incredibile. Ognuno di noi quotidianamente è predisposto a voler cambiare alcuni aspetti della propria vita e doversi affidare unicamente alle proprie forze.
C’è chi non salperà mai dal molo di partenza, chi affonda alla prima tappa, chi non si rende conto di essere già a metà del viaggio.
E allora c’è bisogno di silenzi, di pause, della natura, degli occhi lucidi …
La musica dei Giulia’s Mother è un dono, come ottenere le chiavi di una grande cattedrale senza tempo e spazio, dove rifugiarsi senza limitazioni, perché in realtà siamo sempre in viaggio e volte c’è bisogno di riposare.
Prima di partire i Giulia’s Mother affermavano: “Oneriver è il tragitto prescelto per perdersi e ritrovarsi simultaneamente, spingersi oltre e abbattere argini e barriere di altra natura”, e noi non abbiamo alcun dubbio che a breve di barriere e argini né cadranno molteplici.
Non ci resta che attendere una nuova avventura ragazzi, buon viaggio Giulia’s Mother.
Su Youtube è possibile ascoltare sei dei nuovi brani inediti ( live session) dell’album HERE, in uscita ad Ottobre per l’etichetta INRI:
- Everything we need feat. Bea Zanin
- Event Horizon
- Orion
- Consciousness
- Closeness feat. Dardust
- Memory