Review

Genova e dintorni: un viaggio musicale nell’underground ligure

Oggi vi portiamo a Genova, a passeggiare sul porto, a collezionare sentimenti a
prescindere dal genere musicale, muovendoci fra dream pop e rock, passando per l’elettronica.

Quello che segue è un viaggio musicale a Genova: una città che forse, come noi, avevate un po’ sottovalutato.

Malena Verde

Realtà ben radicata nell’underground genovese, un trio potente e trascinante, hanno pubblicato di recente un nuovo singolo dal titolo Maria, un brano contro tutte le cose serie della vita, e lo fanno con una bella violenza di chi ha ancora nostalgia della scena rock degli anni Novanta e Duemila.

Da ascoltare se siete quotidianamente arrabbiati.

Moscow Club

Genovesi, ma di fatto l’idea di fondare la band viene al trio ligure durante una vacanza a Malta.

Si definiscono post-punk, ma in realtà dentro la musica dei Moscow Club si trova di tutto, persino quell’indie pop che in fondo un po’ piace anche a chi ama le chitarrone. Non sembrano italiani, le loro principali ispirazioni vengono dall’altra parte dell’Oceano. 

Blu è il singolo che vi proponiamo di questa band, ipnotico, intrigante, andante.

Crisaore

Sempre da Genova, sono una band dream pop dalle tinte pastello e il loro ultimo singolo s’intitola Sogno (un atipico singolo estivo fuori per l’etichetta romana Romolo Dischi), ed è una la descrizione di un amore estivo, sentito da chi sta vivendo ormai l’inverno, il tutto in atmosfere estremamente malinconiche.

Da tenere d’occhio perché in Italia sono molto rari, sotto moltissimi aspetti, da custodire come una specie in via d’estinzione.

Adriano Arena

Chitarrista, compositore e, se guardate bene sull’internet e in caso vi interessasse
approfondire o emulare, anche insegnante. Militante in diverse tribute band, attivo da quasi vent’anni nell’underground nazionale.

Insomma, un personaggio noto che fa sembrare il vivere di musica a Genova tremendamente facile.

Lekka

Uno su dei due membri fondatori (Matteo Maltecca e Luca Piana) è ligure. Sono una
band, uno dei pochi esempi di elettronica suonata in Italia, e hanno pubblicato da poco il loro primo album dal titolo Primal Drives. Se siete fan di Soulwax, Justice e Daft Punk, non dovete perderveli per nessun motivo al mondo.

Il primo singolo estratto dall’album è stato Run Run Run, il cui video è ambientato in una Genova futuristica, distopica, come in un nuovo Blade Runner tutto italico, tra corse clandestine e volumi decisamente alti.

Kettle of Kites

Una band art-rock quasi didascalica, perché riesce ad unire il rock al folk e la loro è una musica stratificata di generi ed influenze, inclassificabile. Ispirati dalla scena britannica, i Kettles Of Kites sono un altro piccolo esempio di come, scavando nel marasma it-pop di questo periodo, si possano trovare dei bellissimi progetti dal sound internazionale.

Di loro vi proponiamo Supernova, che ha un che di giapponese, zen, immersivo, fantastico.

Cartabianca

Attivi praticamente da 10 anni, i Cartabianca sono una band folk, anche loro di Genova. Se vi capitasse un momento di stress, chiudete gli occhi, recuperate la loro Principe Rosa per vivere un’esperienza trascinante, per rivivere, senza esagerare, l’eredità di tutta la grande scuola cantautorale genovese.

E tra chi cerca di fare l’internazionale, e chi invece pesta duro, è anche bello trovare chi invece non ha paura di sussurrare.

Safari

Un’altra rock band sulla scia di Zen Circus, Ministri, Endrigo, l’ennesima, questa volta da Genova. Solo che questa qui si porta dietro ciò che altrove sta tristemente scomparendo: stiamo parlando di una genuinità spassionata, una rabbia sincera. Sembra una di quelle band che ascoltavate quando avevate sedici anni e che avete amato, vissuto e, in fondo, mai dimenticato.

Il loro ultimo singolo s’intitola Spettri, pubblicato il 15 novembre 2019 da completi indipendenti: sentimenti non corrisposti, disperazione adolescenziale.

Healness

Da Savona. Uno che gira con una chitarra e suona le sue canzoni: un thè in mano e un contesto intimo, senza rinunciare a una bellissima attitudine rock. Uno che poi riesce a mischiare folk, funk, pop e blues piuttosto bene. Un altro di quei nomi che sembrano l’opening act di un concerto di Stu Larsen, magari di un concerto sperduto nelle campagne inglesi, e invece ce li abbiamo in casa, nascosti e impolverati.

Healness è la cosa più pura che sentirete oggi.

di Smoking Area