Tira un po’ di vento fresco questa sera all’Arena Santa Giuliana per l’ultimo appuntamento della stagione 2019 di Umbria Jazz.
Il cielo di Perugia è ancora illuminato dalla luce del tramonto quando il grande tendone nero si solleva ed il palco è pronto ad ospitare il progetto A Chistian McBride Situation, che si esibirà prima della tanto attesa Ms. Lauryn Hill.
McBride, oltre ad essere un eccezionale contrabassista/bassista è anche un incredibile leader.
Lo dimostra il fatto che questa formazione (Ron Blake, Patrice Rushen, Allyson Williams, dj Logic e Jahi Sundance Lake) sia il risultato di un’improvvisazione del forfait di altri musicisti che avrebbero dovuto suonare con lui durante un festival!
Assiduo partecipante di UJ, McBride è un vero e proprio genio del basso e vanta moltissime importanti collaborazioni con The Roots, D’Angelo, Queen Latifah.
Alle 21.00, spunta da dietro le quinte un cappello giallo fosforescente: è Dj Logic, che inizia ad intrattenerci e pian piano il resto dei componenti si accomoda alle proprie postazioni.
La performance è davvero entusiasmante e gli animi iniziano a scaldarsi.
Finita la loro esibizione, segue un lungo cambio palco: appare inaspettatamente una splendida ragazza, Dj Rebourn, che a quanto pare ci intratterrà prima dell’arrivo della grande diva, che come le grandi dive appunto, si fa aspettare anche un pò troppo.
Un’ora e mezza di dj set, che ha l’aria di essere un pò improvvisato, per ingannare un’attesa davvero lunghissima.
Molti hanno abbandonato le sedie per stazionare impazienti davanti alle transenne, creando dello scompiglio tra alcuni spettatori che, restando seduti per il prezzo del loro biglietto, lamentano di non poter seguire per bene lo svolgimento del concerto.
Poco prima della mezzanotte, la Hill si presenta sul palco come discesa direttamente dall’Olimpo del soul, con un pomposo e angelico abito bianco. Negli anni ’90 questa donna si conquistò una grande reputazione, prima come unica componente femminile dei trio Fugees, poi spopolando sulla scena internazionale dell’r&b, hip hop, soul e reggae.
Dopo il 1998, anno dello scioglimento, la Hill si è data alla carriera solista, sfornando uno degli album considerati tra i più influenti dagli anni ’90 ad oggi nel genere nu soul, dal titolo The Miseducation of Lauryn Hill.
Il concerto continua malgrado i problemi, tra i quali anche un uso non troppo adeguato dei bassi sul palco, che pare infastidisca molti.
Ma la voce della dea del soul incanta davvero tutti, e tanti di noi tralasciano i cavilli tecnici e si godono la sua esibizione, che consiste in molti dei suoi brani da solista, fino alla conclusione della serata con Killing Me Softly with his song, Fu-Gee-La e Ready or Not, celebri brani dei tempi dei Fugees.
Alla fine del concerto, dopo che il tendone nero di UJ è ormai sceso giù, Lauryn si affaccia di nuovo, forse per farsi perdonare del ritardo iniziale, e scende a salutare i suoi fan concedendo “selfie” e autografi.
Grazie Umbria Jazz, malgrado tutto è stata un’edizione meravigliosa, ed il finale…col botto!
di Uliana Piro