I ragazzi del Lars Rock Fest non si smentiscono neanche questa volta per l’ottimo lavoro.
Quest’anno hanno fatto le cose in grande stile, anche più del solito.
Il gruppo di punta della serata, infatti, è una delle band più “toste” della scena internazionale degli ultimi quindici anni.
In scena i Wolfmother, il famoso gruppo hard/stoner rock, direttamente da Sydney, Australia.
Sul Main Stage intorno alle 22.00, iniziano suonare i Black Rainbows, una delle più autorevoli stoner band del panorama italiano, provenienti dal territorio romano.
Il loro sound, a metà tra i Black Sabbath e i Fu Manchu, è accattivante e pesante allo stesso tempo; aprono così le danze circa un’ora prima del gruppo di punta.
Intorno alle 23.00 mi trovo già sotto palco con altri colleghi fotografi a fare due chiacchiere e da lontano scorgo l’incredibile chioma di Andrew Stockdale, il leggendario cantante/chitarrista dei Wolfmother che saltella sul palco nel tripudio di urla ed applausi di incitamento del pubblico.
Comincia lo show!
L’intero concerto è un vero crescendo, i suoni sono potenti ed il gruppo trasmette dal palco una fortissima carica.
L’incredibile voce di Stockdale tiene tutti sull’attenti, regalando acuti particolarmente notevoli.
Non mancano simpatici scambi di battute tra i musicisti ed i loro fan.
L’intero concerto mantiene, infatti, sempre un’atmosfera piena di energia positiva; persino quando, per colpa di un piccolo inconveniente tecnico, salta per pochi secondi la corrente.
Ma questi quattro australiani non si fanno fermare da nulla, riprendono lo spettacolo come se nulla fosse, ed il pubblico apprezza molto la cosa.
Dopo più di un’ora e mezza, lo show si conclude in grande, con l’esecuzione del brano più famoso della band Joker and the Thief, nel fomento generale!
Cavolo, era da un pò di tempo che non mi divertivo così.
Dio benedica il Rock’n’Roll!
di Uliana Piro