Cantante, performer e sound artist norvegese, si occupa di tecniche vocali estese, esplorando e spingendo le frontiere dell’acustica naturale della voce.
Stine Janvin compone utilizzando assemblaggi sonori di diversi generi, lingue e tradizioni.
Si è esibito a Roma al Palazzo delle Esposizioni il 25 febbraio, portando sul palco Fake Synthetic Music: una performance per voce, elettronica, luci e spazialità, che ha dato vita anche a un doppio LP.
Stine Janvin sfrutta l’ampio spettro della propria voce per trasfigurarla dal piano biologico, artificiale e umano e concentrarsi sugli aspetti fisici del suono e sull’ambiguità tra organico e sintetico, minimale e emotivo.
Per il museo, Stine Janvin ha proposto un live ricreando un’esperienza fisica e ambientale costruita sulla gamma di frequenze acustiche generate esclusivamente dalla sua voce.
In collaborazione col light designer Morten Joh, Stine Janvin ha offerto un’originale interpretazione di un ‘rave decostruito’, esplorando le illusioni sonore e ottiche, le emissioni otoacustiche e le sequenze melodiche minimali, con esplicito riferimento alla musica dance elettronica.
foto di Francesco Acconcia