Si è chiusa il 20 giugno la rassegna del Biografilm Festival al Parco del Cavaticcio di Bologna, sul palco, scelti dal Locomotiv Club, i genovesi Ex-Otago e migliaia di persone sparse tra il sottopalco e i gradoni.
Un’ora e mezza di concerto, iniziato alle 21.45, che possiamo dividere in due parti.
La prima, con poco tiro e scarsa comunicazione pubblico-artisti, l’unica frase pronunciata on stage è stata un “benvenuti a Marassi” di Carucci dopo il terzo brano in scaletta.
La chitarra acustica di Bertuccini raggiungeva gli occhi ma non le orecchie.
La voce di Maurizio, che non possiede potenza ed estensione, impastata e con un livello bassissimo, tanto che era incomprensibile cosa dicesse quando ha deciso di iniziare a dialogare con l’audience.
Quello che di sicuro non è mancato né nella prima né nella seconda parte è stata la sezione ritmica, un basso che dall’inizio alla fine ha portato tutti i pezzi girando tra le mani di quasi tutti i componenti degli Ex-Otago.
Lo stile è quello che da 15 anni li contraddistingue, un synth-pop a volte quasi raccontato che ripresenta più volte la tematica del mare, che ritorna spesso nelle liriche dei testi.
Fino a “Costa Rica” solo caldo, le immancabili chiacchiere del pubblico attirato più dalla gratuità dell’evento che da una tensione culturale e incomprensibilità.
Ma come per magia, dall’esecuzione dell’ottava traccia di “Mezze Stagioni”, l’audio sembra migliorare, perlomeno si riesce a capire qualche parola di più di Carucci, i brani prendono vigore e gli arti mobilità.
E’ il turno della cover “The Rhythm of the night” e dell’ultimo tormentone “Quando sono con te”, un tripudio di gioia e braccia al cielo, finalmente la partecipazione è globale.
Rientrati per il bis, chiudono con “I giovani d’oggi” e “Cinghiali incazzati“, tra palloni bianchi giganti e un sorriso finale, perché in fondo il loro lo hanno fatto e dopo quindici anni si meritano tutto l’affetto del loro pubblico.
Durante i saluti, il colpo movida: parte dall’impianto Crystal Waters con “Gypsy Woman” ed è subito un tripudio anni ’90 da big smile.