Uscirà il prossimo 2 novembre “Dionysus”, il nuovo, attesissimo, album dei Dead Can Dance.
Insieme al disco, la band ha annunciato poche settimane fa anche il ritorno dal vivo, con un tour che tra maggio e giugno 2019 toccherà le principali città europee, facendo tappa anche al Teatro degli Arcimboldi di Milano il 26 e 27 maggio.
“Dionysus” (che può essere già acquistato in pre-order a questo link) arriverà dopo una lunga pausa durata sei anni. L’ultima uscita ufficiale dei Dead Can Dance risale infatti al 2012, anno di “Anastasis”. Ma i fan della band sono abituati a questi silenzi, i loro album sono da sempre scaturiti da un’esigenza creativa, mai da necessità legate a logiche del mercato. “Dionysus” sarà un disco diviso in due atti, che si snoderanno attraverso sette movimenti. I riferimenti principali saranno quelli della musica cinquecentesca, e da lì il duo partirà per raccontarci il mito di Dioniso e il suo culto.
Ma, come di consuetudine, i Dead Can Dance sapranno mescolare al Mito, alla Storia e alla musica colta gli input dell’elettronica e quelli delle tradizioni popolari. Intese, queste ultime, come le espressioni più alte di alcune musicali sulle quali si è più volte soffermata la loro ricerca musicale, prime fra tutte quelle di alcuni popoli africani e dell’area australe. E da lì, dall’Australia, che Lisa Gerrard e Brendan Perry arrivano, e proprio ad una maschera rituale della Nuova Guinea era dedicata la copertina del loro primo, omonimo, album, un’autoproduzione che vide la luce nel 1984.
Un lungo cammino quello fatto dai Dead Can Dance dal 1980 (anno della fondazione della band) al 2019 (anno che sarà dedicato alla celebrazione del loro lungo percorso). Un cammino che dall’Australia li ha portati in Inghilterra, alla corte della 4AD, per farli ben presto diventare emblema del connubio tra alternative-rock e musica colta. Questa, probabilmente, la caratteristica unica (ed aggiungo, a mio parere, inarrivabile) dei Dead Can Dance: saper tessere insieme gotic-rock, elettronica, musica etnica e molto altro, creando uno stile inconfondibile e inimitabile, arricchito da due voci (il contralto di Lisa e il baritono di Brendan) tra le più belle che la storia della Musica abbia mai posseduto.
Come anticipazione del disco, il 19 settembre il duo ha diffuso un brano dal titolo “The Mountain”, su Pitchfork, che costituirà il primo movimento del secondo atto di “Dionysus”. Potete ascoltarlo a questo link.
Un live dei Dead Can Dance non può che essere un’esperienza unica e, in qualche modo, mistica. I biglietti per le date italiane del prossimo maggio (organizzate da Barley Arts) sono disponibili (rigorosamente nominali) sui circuiti Vivaticket e Ticketone. La data di Praga, a poche settimane dall’annuncio, è già Sold Out, perciò pensateci in tempo e non lasciatevi sfuggire il loro ritorno in Italia.