Colapesce a Siracusa è sempre un evento molto intenso e particolare, infatti non accade molto spesso che il cantautore siracusano si esibisca nella propria terra. Il suo “ritorno” è un vero e proprio ritorno in pompa magna con tanto di infedele orchestra, proprio come nelle grandi feste.
Dal meraviglioso declino ad Infedele son passati anni e nel mezzo c’è stata una crescita esponenziale del cantautore che si è vista totalmente durante il suo live siracusano. I brani che si sono susseguiti durante tutto il live ripercorrevano tutta la storia di Colapesce ma sono stati i “nuovi” brani ad attrarre maggiormente l’attenzione, semplicemente perché rappresentano l’ennesima scommessa vinta dal cantatutore che al suo terzo album dimostra che ancora ha una strada lucente ed enorme davanti a sé da percorrere.
Il live a Siracusa è stato vissuto e travagliato, rinviato di due giorni a causa della pioggia ed in dubbio fino all’ultimo, una vera e propria settimana della passione che ci è costata la presenza di Andrea Appino sul palco (ma siamo sicuri che lo rivedremo presto da queste parti), ma questo non ha scalfito nemmeno un po’ l’efficacia del concerto. La bellezza del tutto, per chi va spesso a concerti, è che il live di Colapesce non è semplicemente un live ma un vero e proprio show con tanto di scenografia, attori, momenti salienti che non ti aspetti (tipo la comunione tra la folla), incensamenti vari e teste di pesce spada (per chi non lo sapesse, guardate un suo concerto, non sono pazzo).
Qualcosa che riporta la natura stessa della musica live alla sua vera e propria essenza ovvero uno spettacolo, una festa ed una grandissima occasione per conoscersi tramite la musica degli artisti. Questo punto spesso rimane sottovalutato ma Colapesce sa bene che il suo concerto non può limitarsi a qualcosa di già visto o sentito e così, l’infedele orchestra con la sua semplice complessità regala all’ascoltatore un’esperienza sonora vibrante e piena zeppa di spunti di riflessione o semplicemente una gran bella gioia.
Colapesce a Siracusa è come tornare a casa dopo un anno a Milano a patire freddo ed assenza di arancini (non arancine, mi raccomando) e probabilmente solo un siciliano o un siracusano sa di cosa stiamo parlando veramente. La sua storia è anche la nostra ed i luoghi descritti nelle sue canzoni, a volte, sono anche le nostre, come per “S’illumina” che racconta guarda caso della location del castello Maniace dove si è svolto il concerto. Colapesce ed Infedele orchestra saranno solamente una delle tante vesti del cantautore che vedremo e speriamo di poterne vedere tante altre. Quello che è certo è che in un momento storico musicale in cui la poesia sembra esser scomparsa, noi, la nostra poesia fatta di Sicilia, castelli, mare, sole, buon cibo, nonne e parenti ce la teniamo ben stretta, perché la felicità è lì e Lorenzo (sia io, che lui), lo sappiamo bene.
di Lorenzo D’Antoni Foto Elia Capitani