Giovedì 26 Luglio, mi trovo a Chianciano Terme, per la seconda giornata (delle cinque) della “Festa della Musica” già alla XIX edizione, a cura dell’associazione culturale Comitato Chiancianese E20.
Il posto è davvero “fico” : all’interno del Parco Fucoli di Chianciano Terme si trovano istallazioni, flea market e parco giochi per bambini. Ubicato al centro sorge l’imponente Palamontepaschi, la location del concerto.
Arrivata sul posto si sta svolgendo il suond-check dei Dunk – per chi ancora non li conoscesse, e farebbe meglio a conoscerli, il gruppo è formato dai fratelli Ettore e Marco Giuradei rispettivamente voce e tastiere, Carmelo Pipitone, chitarra (Marta sui tubi) e Luca Ferrari alla batteria (Verdena) – un esperimento uscito davvero bene che ormai già da un annetto portano in giro per grossi palchi e festival.
Intorno alle 18.00 i Monkey OneCanObey, il duo spoletino in apertura alla serata provano le chitarre e i microfoni.
Sorseggio una birra e scambio quattro chiacchiere con due amici, ed è già ora di cena, che consumo insieme ai gruppi su una bella terrazza vista parco.
Nel backstage il tempo passa in fretta tra una risata e qualche aneddoto “musicale” di Carmelo Pipitone che con una spontaneità travolgente ci tiene compagnia prima del live.
Sono le 22.30 all’incirca ed i Monkey OneCanObey sono sul palco.
Un’ ora di concerto e se la cavano benissimo.
Questi due tipetti sono giovanissimi, 20 anni e una voglia incredibile di “spaccare” il palco. Hanno all’attivo già un album dal nome MOCO e un anno intenso di tour. Non fatevi ingannare dall’età, si vede che hanno macinato parecchi chilometri e lo dimostrano benissimo sul palco, dove sembra che siano a loro totale agio.
Saverio Baiocco (chitarra,voce) è un tutt’uno con la sua chitarra diavoletto: la suona e la dimena come se questa gli provocasse scosse di adrenalina ad ogni nota suonata. Capelli lunghi e spettinati, una voce angelica e allo stesso tempo carica di una rabbia giovanile che farebbe letteralmente impallidire un qualsiasi “rocker di una volta”.
L’ elemento di distinzione che più colpisce però è la sintonia che si percepisce con il beatboxer al suo fianco, Filippo Lombardelli.
Filippo lavora con il fiato, utilizzando bocca e voce in maniera incredibile, riuscendo a riprodurre una batteria intera. Il pubblico resta molto colpito infatti nel suo assolo a metà concerto.
Un veloce cambio palco, mi giro una sigaretta e i Dunk sono già posizionati e pronti ad infiammare Chianciano Terme.
Li ho già sentiti dal vivo questo inverno ma non mi ero riuscita a godere a pieno la loro esibizione e soprattutto la loro musica.
Come scritto prima, il progetto è un melting pot di straordinari elementi, e si sente.
Le sonorità sono mischiate perfettamente: un velo malinconico ed a volte scanzonato della voce sensibile e dalle parole di Ettore Giuradei e dal tocco personalissimo del fratello Marco.
Ritrovo però piacevolmente anche lo “stile Pipitone”, che riesce a far convergere la sua attitudine punk nella sua chitarra anche tra una ballata e l’altra.
Un Luca Ferrari assolutamente inarrivabile con una batteria potente e letale, che firma lo stile dell’intero gruppo, dando un groove decisamente inconfondibile.
In chiusura DJ set a cura di Maya Cox.