Tra canti sul balcone, tintarelle osé in terrazza, meme sui vigili con il tizio sulla spiaggia, concerti in streaming (forse anche troppi, e lo dico da musicista), e miliardi di dati condivisi, è passato anche un altro mese.
Non so quanto siano cambiate le vostre abitudini, ma qualcosa di diverso mi porterò alla fine di tutto: l’allenamento in corridoio, un secondo programma in radio, e per di più giornaliero, qualche film e lettura in più causa pausa forzata dal lavoro – ahitutti – e un progetto musicale che sta vedendo la luce dopo averlo lasciato per un anno lì fermo.
Mi ritengo fortunato, non a tutti sta andando benissimo e non mi sento di lamentarmi come molti fanno pur vivendo una vita normale, non lo ritengo rispettoso.
Riflessioni sulla vita a parte, sono qui per consigliarvi altri dischi da ascoltare e, come sempre, sono quelli più suonati a To Tape durante il mese appena trascorso.
Aprile pieno di groove partendo dal disco collaborativo degli Orange Combutta, un po’ il Everything is recorded in terra italiana: Michele Ducci degli M+A alla voce su cinque brani del disco di esordio Vol.pe 1, poi Paolo Raineri degli Ottone Pesante, Vincenzo Vasi degli OoopopoiooO, jazzisti di varia natura tutti impegnati su vari fronti al fianco dei tre membri fondatori del progetto.
Ritmiche hip hop, orchestrazioni, elettronica, un theremin surreale e le ambientazioni cinematografiche tra Spike Lee, Sergio Leone, Wes Anderson a Hayao Miyazaki.
Anche Le Marina è italiana, cresciuta nella campagna toscana ma domiciliata a Londra dal 2012, del segno Gemelli e quindi declinata al plurale. Il suo EP d’esordio Libera uscirà a maggio per l’inglese The Sound Of Everything, ma in questo mese abbiamo suonato i primi due singoli.
Disco dai contorni fortemente british con il trip hop di Bristol a fare da fondamenta sul quale il lavoro è costruito.
Sound esterofilo, cantato in inglese ma titolo in italiano per raccontare il suo percorso di liberazione iniziato proprio in Italia, dopo aver deciso di andare via.
Un altro toscanaccio cresciuto però nell’indie rock ma che sforna un disco senza confini come la campagna che abita, raccontando di grandi spazi e di grandi respiri, contrariamente a quello che può avvenire in una metropoli piena di cemento.
Theo Taddei esordisce con Loto per Fresh Yo! , un disco pieno di stratificazioni e fortemente psichedelico in cui non mancano lunghi tappeti sonori.
Un disco molto “figurato”, raccontato attraverso i suoni e le parole che seguono volutamente il ritmo delle canzoni, quindi non preoccupatevi se inizierete ad immaginare cose durante l’ascolto, è tutto normale.
Il quarto ed ultimo disco di questo mese è di Tommaso Cappellato uscito per Hyperjazz Records, etichetta fondata da Raffaele Costantino (Musical Box, Radio2; Dj Khalab), pubblicato con uno dei suoi tanti progetti.
In questo caso sono gli Astral Travel e If you say you are from this planet, why do you treat it like you do? è ispirato dalle poesie di Sun Ra contenute nel libro This planet is doomed.
È un disco di improvvisazioni in forma jazz su cui vengono declamati i versi e il risultato è incisivo come il titolo del disco, anche se pensato in tempi non sospetti, incredibilmente attuale in questo momento storico.
Chiudo con una canzone de I Camillas per salutare ancora una volta Mirko Bertuccioli, che ci ha lasciato in questo momento così assurdo e durante il quale avremmo ancora più bisogno di un musicista “assurdo” come Mirko.
Buon ascolto e buona fortuna a tutti.