Nello studio di registrazione Red Lamp di Damiano Bianchi ho incontrato Bianca Ottaviani.
Quando entro lei è impegnata nel registrare e la sento cantare : ‘ Ma esiste davvero l’affetto oltre i nostri limiti e nostri meriti. Tu puoi donarmi perdono per colpe che non conosce nessuno. Nemmeno Dio. Nemmeno io’.
La sua voce si muove come un’onda quieta sulle pareti insonorizzate dello studio e nonostante le tenera età le parole che canta hanno un riecheggio attrattivo.
Soprattutto per una scribacchina come me.
Federica – Come arriva una giovanissima ragazza di Ancona nello studio di registrazione Red Lamp?
Raccontaci un po’ il sentiero che hai percorso: dal primo passo o forse dovrei dire dal primo accordo, alla registrazione.
Bianca Ottaviani – La musica è sempre circolata in casa mia, mia madre è pianista.
Ho iniziato a scrivere alle medie ed all’epoca non componevo ancora musica, però mi canticchiavo le parole che scrivevo, quindi erano melodie. Dopo anni ho pensato che ci sarebbe stato bene un pianoforte ad accompagnarle.
Da Ancona mi sono trasferita a Roma per studiare ed ho iniziato ad esibirmi nel locali romani, è stato proprio in un locale a San Lorenzo che ho incontrato Damiano. Gli è piaciuta la mia musica e mi ha spinta ad intraprendere il cammino della registrazione. La musica ha sempre fatto parte della mia vita, però non pensavo di essere abbastanza da poter scommetterci su. Provengo da un anno in cui sono stata in pausa e nel quale non mi sono esibita, forse era una scelta che aveva bisogno di decantare.
Federica – Santo Damiano! Cosa puoi dirci sulle sonorità che ti hanno influenzata e che sono presenti nel disco?
Bianca Ottaviani –Il mio artista preferito è Prince, ma sicuramente quelli che sento più vicini alla mia musica sono musicisti come Norah Jones e Regina Spektor.
A dire il vero ero anche abbastanza distante dalla musica italiana, i miei ascolti sono sempre stati indirizzati verso la musica anglofona. Da quando ho deciso di intraprendere quest’avventura di registrare il mio primo cd ho cercato di mettermi un po’ in pari ed allargare i miei ascolti.
Ho scoperto degli artisti che mi hanno rubato il cuore come Willie Peyote; trovo interessante anche Motta e la mia ricerca prosegue.
Federica – Ti occupi sia delle musiche che dei testi: cosa c’è dentro alla tua fucina delle idee?
Bianca Ottaviani – Sul mio modo di comporre posso dire che è una fusione, non sento di avere un genere di riferimento, sarò ancora in evoluzione.
Sono una di quelle che rimugina molto sulle cose. Tutto ciò che mi accade non passa mai troppo inosservato, i testi non parlano mai di una cosa sola. C’è sempre l’amore in mezzo, ma non si limitano al sentimento, sono comprensivi anche di una sfera più ampia. Sono riflessioni sia su situazioni pratiche che su concetti profondi.
Suono il piano, ma non mi ritengo una pianista. La mia necessità di suonare mi fa rimanere più facile arrangiare brani miei, ecco anche perché non ho mai suonato cover.
Ho un rapporto strano con lo strumento, lo piego un po’ alle mie esigenze. Io ed il piano ci siamo conosciuti nel tempo trascorso insieme. Ci siamo suonati a vicenda. Non mi soffermo a pensare su quali accordi inserire o se cervelloticamente qualcosa funzioni meglio rispetto ad altro. Seguo il flusso delle mie dita sui tasti. È un rapporto molto naturale.
Io parto sempre dal testo, prima lo scrivo e poi lo canto.
Il mio rapporto con la musica nasce come una cosa per me e non con la prospettiva di farne una professione.
La melodia si trasforma perché trovo delle sequenze che sento interessanti e vicine a quello che ho scritto.
Musica e parole vengono sempre insieme. Anche se ammetto che la parola ha un ruolo predominante; viene prima quello che voglio dire e poi la musica a colorare il tutto.
Mi diverto molto a giocare con la metrica e mi piace riuscire ad esprimere concetti complessi in maniera semplice.
Federica – Quando uscirà il disco?
Bianca Ottaviani – Siamo ancora in fase di conclusione delle registrazioni. L’interesse poi verterà nel cercare delle date dove poter presentare il disco, per evitare di lanciarlo nel vuoto, ma dargli una presentazione personale. Mi piace l’idea che prima del disco le persone possano incontrare me e la mia musica live.
L’auspicio è che il disco esca per Novembre, fortunatamente ci sono già dei contatti.
Bianca ha un’anima profonda, nella sua musica emerge e s’infrange; senza perdere naturalezza e competenza. Un bel connubio che di certo sa dare molto alle orecchie che l’ascoltano.
di Federica Romani foto Davide Canali