Il sound eclettico ed enciclopedico di Alfa Mist è andato in scena al Monk per una delle ultime date della 46° edizione, Roma Jazz Festival.
Arrivato alla 46° edizione, Roma Jazz Festival non delude i fan del genere anzi, arricchisce il potenziale pubblico aprendosi sempre di più a sonorità sperimentali e innovative.
Iniziato il 6 novembre e chiuso sabato scorso con Steve Coleman Five Elements all’Auditorium l’Auditorium Parco della Musica, il festival Jazz della capitale ha ospitato più di venti artisti di caratura internazionale e attraversato entrambi i lati del Tevere passando dall’Auditorium alla Casa del Jazz fino al Monk.
Ed è proprio nella location romana che porta il nome di uno dei giganti tra i musicisti Jazz che si è esibito il musicista più eclettico della rassegna: Alfa Mist.
Guardando al programma di questa edizione sicuramente l’artista londinese è senza ombra di dubbio quello che si distanzia di più dai cannoni tradizionali portando sul palco un genere altamente fluido che passa all’hip hop al jazz passando per sfumature soul e R&B.
Alfa Mist incanta il pubblico del Monk in una rapida successione di brani ricchi di elementi e sfumature che fanno perdere l’orientamento tra un mix di beat e sampling e l’atro.
Con quattro dischi all’attivo – da Antiphon del 2017 a Bring Backs 2021 – Alfa Mist è riuscito ad unire tradizione e innovazione nella musica londinese ed è senza dubbio uno degli artisti più interessanti della scena musicale contemporanea inglese.
foto di Giulio Paravani