Lo scorso 10 marzo è uscito “Non mi fermerò mai”, il primo album dei 77 Gianky Project.
Parte da lontano la storia dei 77 Gianni Project. E a quanto pare ha intenzione di continuare a lungo e su quella stessa scia, perché questa band nasce dal nucleo dei Meat For Dogs, storica punk band calabrese nata nel lontano 1993.
I 77 Gianky Project sono ufficialmente un progetto solista del chitarrista Giancarlo “Gianky” Capicotto, ma in realtà ne fanno parte anche il batterista dei Meat For Dogs, Simone, ed Eugenio, qui bassista e già chitarrista e cantante dei Meat.
In questi anni Giancarlo “Gianky” ha lavorato anche su molto altro, concentrandosi su sonorità più melodiche, senza però mai allontanarsi troppo dalla sua matrice, che è soprattutto quella del punk. Ed il riferimento alle origini lo ritroviamo sin dalla copertina di questo nuovo disco dei 77 Gianky Project: lo stesso giubbotto di jeans che “Gianky” afferma di continuare ad indossare da 23 anni.
Questa scelta, che è iconografica ma che fa trasparire anche e soprattutto una scelta nei contenuti molto precisa, ci fa pensare ad uno specifico intento.
Il giubbotto di jeans nasce alla fine del 1800, quando un certo signor Strauss crea un capo espressamente rivolto agli operai delle miniere. E Strauss non poteva certo immaginare che quel capo, col passare degli anni, sarebbe diventato il simbolo di molti movimenti “alternativi”, dalla beat generation, al movimento hippie, fino al punk. E qui il giubbotto della copertina di “Non mi fermerò mai” diventa quasi una marca dell’enunciazione, una bandiera che non vuole lasciare dubbi.
Quella di Bob Mould e dei suoi Hüsker Dü è l’influenza principale che lo stesso Gianky ammette di avere sempre come punto di riferimento, ma chiaro è anche il legame con i Ramones, con gli statunitensi Jawbreaker e con la prima scena punk e hard-core italiana.
“Non mi fermerò mai”, uscito lo scorso 10 Marzo per Overdrive Records, Duff Records e Scatti Vorticosi Records, include sei tracce inedite e una cover degli Impact, storica band ferrarese che, negli anni ’80, contribuì alla nascita nel nostro paese dell’hard-core punk. Il brano, dal titolo “Nessuna verità”, faceva parte di “Tutto tace”, l’ultimo disco a firma Impact, pubblicato nel 1990.
L’uscita di “Non mi fermerò mai” è stata accompagnata dal videoclip del brano intitolato “Quello che non c’è”, prima traccia del disco. Il videoclip è stato realizzato e montato da Lafra per Scatti Vorticosi Records.