Never Mind the Bollocks, Here’s the Sex Pistols quest’anno compie quaranta primavere e hanno deciso di raccontarne la creazione con il libro 1977: The Bollocks Diaries.
Novantasei pagine impregnate di tutto quel turbinio di idee e delirio che hanno contraddistinto l’anno di uscita del disco. Uno dei pochi volumi riconosciuti dai Sex Pistols, la cui pubblicazione sarà ampiamente supportata dal gruppo secondo quando riportato nel loro sito web ufficiale.
Edito in Gran Bretagna per la Cassell Illustrated, uscirà in Italia il prossimo 28 ottobre (26 ottobre in UK).
Il lavoro racchiude, come confermato nel comunicato stampa della casa editrice, le “storie di prima mano su concerti, segreti, sessioni di registrazione, litigi, esaurimenti nervosi della discografia e su una tempesta mediatica come non si era mai vista. È una storia da addetti ai lavori, raccontata da gente che era lì”.
Nel libro i fan troveranno moltissime curiosità e anche grandi sorprese. Ad esempio si parla del famoso caso relativo al singolo God Save The Queen.
Nonostante le 150mila copie vendute, rimase secondo nella UK Singles Chart del 1977. I Sex Pistols erano convinti che si trattasse di una macchinazione, di una strategia, per non turbare il 25esimo anniversario del regno della regina Elisabetta.
Si racconta anche di come il loro manager Malcom McLaren cercasse di metterli uno contro l’altro facendo circolare false informazioni.
E poi ancora si trovano foto rare, flyer dei primi shows, appunti e abbozzi di copertine, registrazioni documentate.
I Sex Pistols sono un’indiscutibile icona, hanno reso il punk rock qualcosa di più che un semplice genere. Era uno stile di vita, di pensiero, di azione e reazione che dalle terre inglesi ha fatto proseliti in tutto il mondo. Una di quelle storie che è necessario, forse addirittura doveroso raccontare in ogni forma possibile.